MOTEL EDEN

EL JARDIN DEL EDEN

CANADA 1994
Serena, una messicana vedova con tre figli, giunge a Tijuana, città di frontiera tra Messico e Stati Uniti. In evidenti difficoltà finanziarie, viene aiutata dalla zia Juana, una estrosa vecchia che ha un negozio di abiti usati. Il figlio maggiore, Julian, è quello che soffre di più della situazione, mal adattandosi ad uno stile di vita diverso da quello degli Stati Uniti. A Tijuana anche Elizabeth, una chicana divorziata rientrata in patria, che fa la fotografa ed effettua videoriprese sulla popolazione locale, ha problemi: Guadelupe, la figlia di 5 anni, è in crisi psicologica in quanto non parla nè inglese nè spagnolo. Raggiunge Elizabeth l'amica americana Jane, una bionda scrittrice in cerca di notorietà: il fratello di lei, scrittore in congedo, si è ritirato in una casetta sulla costa dove studia il linguaggio delle balene grige. Mentre per Jane tutto è folklore e colore locale, per Felipe Reyes, contadino che cerca di emigrare e che l'americana trova attraente, il problema è oltrepassare la frontiera: durante un tentativo incappa in un gruppo di ladri che lo malmena e lo deruba. Soccorso da Jane, viene messo insieme a Julian nel portabagagli dell'automobile della donna con la quale attraversa finalmente la frontiera. I tre fuggiaschi arrivano intanto al motel "Il giardino dell'Eden", dove tra Jane e Felipe si stabilisce un rapporto sentimentale causando la gelosia di Julian che sparisce: sorpreso dalla polizia il ragazzo viene consegnato alla madre. Felipe, non sopportando più Jane (secondo lui una superficiale che non capisce i suoi veri problemi), tenta di svolgere del lavoro "nero" ma viene bloccato dalla polizia che lo fa rimpatriare. Solo le balene grige non hanno problemi di confine, nuotando spensierate nel Golfo di California.
SCHEDA FILM

Regia: María Novaro

Attori: Renée Coleman - Jane, Bruno Bichir - Felipe Reyes, Gabriela Roel - Serena, Jeronimo Berruecos - Sergio, Denisse Bravo - Lupita, Alan Ciangherotti - Julian, Ángeles Cruz - Margarita Luna, Joseph Culp - Frank, Ana Ofelia Murguía - Zia Juana, Rosario Sagrav - Elizabeth, Lucero Sanchez - Paloma

Soggetto: María Novaro, Beatriz Novaro

Sceneggiatura: María Novaro, Beatriz Novaro

Fotografia: Eric Alan Edwards

Musiche: Pepe Stephens

Montaggio: Sigfrido Barjau, María Novaro

Altri titoli:

THE GARDEN OF EDEN

Durata: 101

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: IMCINE - MACONDO CINE VIDEO - SOGIC - MINISTERI AFFARI ESTERI E CULTURA DI FRANCIA - VERSEAU INTERNATIONAL

Distribuzione: AB FILM DISTRIBUTORS

NOTE
REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1995
CRITICA
"Attraverso questa storia all'apparenza confusa, data la mescolanza di personaggi, lingue, situazioni, la regista ci conduce al problema dell'esistenza umana. I personaggi ci mostrano il lato umano della loro vita, delle loro relazioni, aspirazioni. Individualmente o insieme, ma sempre alla ricerca della propria identità: appunto 'El jardín del Eden'. Il vero protagonista alla fine è la frontiera ostacolo ai sogni o limite per la nostalgia delle origini. La regia è di Marìa Novaro, 45 anni, di Città del Messico. Studi di sociologia alla Universidad Nacional Autonoma de Mexico. Laurea, nel 1985 al Centro Universitario de Éstudios Cinematografico della capitale messicana." (Walter Lobina, 'Letture')

"Marìa Novaro, messicana di origine italiana, autrice del bel 'Danzon', femminista senza spocchia e senza eccessi, sa raccontare bene le piccole cose, gli incidenti quotidiani, i rapporti tra adulti e bambini, le complicità tra amiche, il paesaggio di questo universo tagliato in due e perennemente sorvegliato. Ed è davvero un peccato che a questo film toccante e strano non sia stata lasciata la commistione di lingue dell'originale, che avrebbe contributo a descrivere i rapporti di comprensione e di incomprensione tra i diversi personaggi e il loro mondo culturale: l'amica che parla solo inglese, le indie che non conoscono nemmeno lo spagnolo, la difficoltà di intendersi anche tra persone che si amano." (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 15 Ottobre 1995)