MORO NO BRASIL

BRASILE 2002
Nel viaggio di 4000 Km che documenta la passione di Mika Kaurismaki per il Brasile, il regista incontra musicisti, cantanti e ballerini che introducono lo spettatore nel mondo dei ritmi multiculturali della musica brasiliana.
SCHEDA FILM

Regia: Mika Kaurismäki

Attori: Dona Zelia, Quincas, Ivo Meirelles, Funk 'N Lata, Zenith, Tavares Da Gaita, Grupo Cultural Baguncaco, Maje Mole, Darue Malungo, Caju And Castanha, Ze' Neguinho Do Coco, Antonio Nobrega, Walter Alfaiate, Seu Jorge, Mika Kaurismäki, Margareth Menezes, Velha Guarda Da Mangueira, Grupo Fleetwtxya, Children Fulni-O, Grupo Fethxa, Setka, Band Fulni-O, João Do Pifano, Silverio Pessoa, Banda De Pifanos De Caruaru, Jacinto Silva, Cambina Brasileira, Maracatus Rurais De Pernambuco, Mestre Salustiano, Gabriel Nobrega, Afoxe' Oxum Panda', Afoxe' Alafin Oyo

Soggetto: Mika Kaurismäki

Sceneggiatura: George Moura, Mika Kaurismäki

Fotografia: Jacques Cheuiche

Montaggio: Karen Harley

Altri titoli:

SOUND OF BRAZIL

Durata: 105

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO MUSICALE

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: MARIANNA FILMS, ARTE, MAGNATEL TV, LICHTBLICK FLIM-UND FERNSEHPRODUKTION, TV CULTURA, YLE TV1

Distribuzione: SHARADA (2004)

Data uscita: 2004-05-12

CRITICA
"Singolari coordinate geografiche che diventano una sorta di paesaggio dell'anima quelle di Mika Kaurismaki, fratello del più conosciuto Aki. Un finlandese innamorato del Brasile che percorre in jeep quattromila chilometri tagliando praticamente in due il Paese, privilegiando Pernambuco, Bahia e Rio de Janeiro e fissando nella prima immagine del docu-film una Helsinki sotto la neve con lontani echi di samba. Il suo 'Moro no Brasil', eccessivamente lungo per essere un puro documentario, a tratti ripetitivo, diventa godibile soprattutto nelle finestre aperte a ritratti quasi fotografici, come antichi dagherrotipi che si incastonano nell'itinerario tutto musicale dell'altro Brasile, che è poi la chiave vincente dell'intera operazione. Perchè la ricerca di Kaurismaki non tocca spiagge già conosciute: bricioli di samba e bossa nova. Si parte dalle radici dei ritmi carioca, dai primi canti Indios quando il Brasile non aveva ancora conosciuto le contaminazioini africane e portoghesi, per arrivare al samba rock e al funky bombardato e ballato tra le macerie permanenti della favelas, tra ragazzini urlanti e anziani ripiegati su improbabili sedie di legno." (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 18 maggio 2004)