Morgan il pirata

ITALIA 1960
Henry Morgan, essendo in schiavitù, viene comperato da Ynes, figlia del Governatore di Panama. Innamoratosi della donna, viene deportato su un galeone spagnolo, del quale s'impadronisce con gli altri prigionieri, che lo riconoscono come loro capo. Egli indirizza la nave all'isola di Tortuga, riscatta Ynes, che era stata fatta prigioniera, e riprende il mare. Morgan compie imprese straordinarie, stringe alleanza con l'Inghilterra, e tenta d'impadronirsi di Panama; ma l'impresa non riesce. Organizzata una seconda spedizione, tenta di accostarsi alla città per via terra e riesce a conquistarla. Nel palazzo del Governatore trova un immenso bottino; ma il pensiero di Ynes, che egli crede lontana, in viaggio per la Spagna, lo rattrista. La troverà invece viva sotto un monte di cadaveri, e giurerà a se stesso di non staccarsi più da lei.
SCHEDA FILM

Regia: André De Toth, Primo Zeglio

Attori: Steve Reeves - Henry Morgan, Valérie Lagrange - Ynez, Ivo Garrani - Il governatore, Lydia Alfonsi - Maria, Giulio Bosetti - Lord Modyford, Dino Malacrida - Le duc, Armand Mestral - Pietro Nau detto "Olonese", Giorgio Ardisson - Walter, Angelo Zanolli - David, Anita Todesco, Chelo Alonso - Conception

Soggetto: Filippo Sanjust, Attilio Riccio, Primo Zeglio, André De Toth

Sceneggiatura: Filippo Sanjust, Primo Zeglio, André De Toth, Attilio Riccio

Fotografia: Tonino Delli Colli

Musiche: Franco Mannino

Montaggio: Maurizio Lucidi

Scenografia: Gianni Polidori

Costumi: Filippo Sanjust

Effetti: Eros Bacciucchi

Altri titoli:

Capitaine Morgan

Morgan, the Pirate

Durata: 103

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: CINEMASCOPE TECHNICOLOR

Tratto da: dal romanzo di Emilio Salgari

Produzione: LUX FILM, ADELPHIA CINEMATOGRAFICA (ROMA) - C. IE - CINEM. QUE DE FRANCE (PARIGI)

Distribuzione: LUX FILM - GOLDEN VIDEO

CRITICA
"Come ha potuto Andrè De Toth firmare un tale filmaccio? A questa domanda si possono dare varie risposte [...] (ma), versione più credibile, ha solo prestato il nome per un'infame versione firmata "anche" da Zeglio [...]. Film intasato al massimo d'oggetti e persone in ogni inquadratura [...]. Meglio non parlare dei duelli e degli arrembaggi [...]". (B. Tavernier, "Cinema 61", 59, Parigi, settembre 1961).