Mateo

Colombia, un sacerdote coraggio e... la telenovela anziché il pugno di ferro: l'esordio di Maria Gamboa

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FRANCIA 2014
Il 16enne Mateo vive con la madre in un quartiere povero e violento, lungo la valle del fiume Magdalena, in Colombia. Per aiutare economicamente la famiglia, il ragazzo raccoglie per conto di un suo zio il denaro proveniente delle estorsioni. La madre accetta a malincuore e per necessità i soldi guadagnati dal figlio in maniera illecita e una via d'uscita potrebbe essere rappresentata dal gruppo teatrale organizzato da un sacerdote coraggioso, Padre David, molto attivo nel recupero sociale degli adolescenti. La scoperta della libertà e della creatività sprigionate dallo stile di vita praticato dal gruppo porterà così Mateo a compiere una scelta difficile, dovuta anche alle pressioni effettuate da suo zio che gli chiede di trovare informazioni incriminanti sugli attori stessi...
SCHEDA FILM

Regia: María Gamboa

Attori: Carlos Hernández - Mateo, Felipe Botero - Padre David, Miriam "pesca" Gutiérrez - Made, Samuel Lazcano - Walter, Leidy Niño - Ana, Pablo Pedraza - Elkin, Alexis Guerrero - Augusto, Paola Muñoz - Irene, Yovanni Ayala - Leonel, Alexander Jiménez - Jhon, Viviana Muñoz - Yeimi, Wendy Pérez - Luzme, Karen Guevara - Sandra, Lucía García - Señora Patricia, Bernarda Rodríguez - Mayerly, Madejenny Mora - Amanda, Nelly Tavera - Belén, Elizabeth Badillo - Jenny, Michel Jaramillo - JJ, Juan Orozco - Carlos, Juan Herazo - William, Angerson Rodríquez - "El Chulo", Amílcar Martín - Edward, Jaime Peña - Don Alfonso, Marlene Rodríquez - Nelly

Sceneggiatura: María Gamboa, Adriana Arjona

Fotografia: Diego Jiménez

Musiche: Marc Huri

Montaggio: Gustavo Vasco, Jacques Comets

Scenografia: Camilo Barreto

Costumi: Catherine Rodríguez

Durata: 86

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: DÍAFRAGMA FÁBRICA DE PELÍCULAS, CINÉ-SUD PROMOTION

Distribuzione: CINECLUB INTERNAZIONALE (2015)

Data uscita: 2015-01-22

TRAILER
CRITICA
"Un film colombiano che narrativizza problemi reali: necessariamente piccolo, e tuttavia dotato di una solida drammaturgia, messo in scena con un linguaggio fluido e recitato molto bene da un cast di attori appartenenti a due diverse generazioni." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 22 gennaio 2015)

"Costruito come una pièce teatrale a partire da un genere piuttosto praticato nel cinema del latinoamerica, quello della gioventù prestata alla malavita. (...) Ma qui non siamo nella sofisticata Argentina, ma in Colombia, una antica tradizione di cinema, considerato per lo più un artigianato, oggi cinematografia ricca di nuovi stimoli, con alcune sorprese. Il film mette in scena con precisione il dramma più emblematico della storia umana, il tradimento di Giuda: Mateo accetta di partecipare alle lezioni di teatro per fare la spia allo zio sui componenti del gruppo, in modo da poterli in qualche modo incastrare. E' solo un po' alla volta che si rende conto di quello che sta facendo. La sua consapevolezza si muove di pari passo alla scoperta di un mondo diverso da quello in cui è cresciuto, di valori differenti. Il racconto è lieve e astratto, e racconta una situazione che precipita solo nella gestualità, nell'accennare drammi tanto diffusi da non costituire neanche più sorpresa." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 22 gennaio 2015)

"Ci mancava anche la Colombia con un filmino dignitoso, ma che pare preso dal mercatino dell' usato. (...) Amatoriale, come la recitazione dei protagonisti e una storia vista mille volte. Comunque dignitosa." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 22 gennaio 2015)