MARITO A SORPRESA

HOLY MATRIMONY

USA 1994
Peter e Havana, due giovani fuorilegge, lei disinibita attrice di varietà, lui di origine hutterita - una setta religiosa di derivazione protestante tedesca, di fede anabattista - ma dedito all'alcool e al furto, riescono a svaligiare l'intero incasso di un Luna Park, allestito per l'annuale fiera del Montana, una località degli Stati Uniti, situata nella zona delle Great Falls. Riuscito il colpo, i due si dirigono verso la colonia hutterita, non molto lontana, perchè Peter la rtiene il posto più sicuro per nascondervi la refurtiva. Accolto con festa dai suoi, in particolare dal fratello minore, il dodicenne Zeke, riesce a fingere una riconversione alla religione hutterita, per essere riammesso in comunità e a farvi ammettere la spregiudicata Havana, mediante un matrimonio-farsa con lei, che tutti considerano inadatta alla vita della colonia, ispirata a castità, onestà e laboriosità. La morte di Peter in un incidente d'automobile costringe, secondo il dettato delle Scritture, il fratello dodicenne Zeke a sposare la vedova, che accetta, essendo questo l'unico modo di recuperare il denaro nascosto dal defunto. Zeke, che sa dove sono i soldi, ricatta Havana perché si comporti bene promettendoglieli e cerca di convincerla a restituire il bottino al Luna Park. Sulle piste dei due si pone Markowski, agente FBI: Havana sfiora l'adulterio senza però consumarlo, commossa suo malgrado dalla rettitudine del ragazzo, poi si dilegua col denaro. Markowski rintraccia Zeke ed i due bloccano la giovane che però difende il ragazzo stordendo l'agente. Giunti al Luna Park, Zeke tenta di restituire il denaro ma Markowski lo bracca. Arrestati, i due tentano di commuovere il padrone, e Zeke, inventando un passo della Bibbia che sembra fatto apposta, lo convince a ritirare la denuncia. Havana si allontana per rifarsi una nuova vita, mentre Zeke torna alla sua comunità hutterita.
SCHEDA FILM

Regia: Leonard Nimoy

Attori: Patricia Arquette - Havana, Joseph Gordon-Levitt - Zeke, Tate Donovan - Peter, John Schuck - Markowski, Lois Smith - Orna, Jeffrey Nordling - Link, Richard Riehle, Armin Mueller-Stahl, Courtney B. Vance - Cooper

Soggetto: David Weisberg, Douglas S. Cook

Sceneggiatura: David Weisberg, Douglas S. Cook

Fotografia: Bobby Bukowski

Musiche: Bruce Broughton

Montaggio: Peter E. Berger

Scenografia: Edward Pisoni

Durata: 93

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: INTERSCOPE COMUNICATIONS - POLYGRAM FILMED ENTERTAINEMENT

Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (1995) - PANARECORD

NOTE
REVISIONE MINISTERO GIUGNO 1995
CRITICA
Viene il sospetto che il regista Leonard Nimoy (quello di Tre scapoli e un bebè) e i suoi sceneggiatori avessero anche l'ambizione di parlare di cose serie, quali solitudine e disperazione, sogno di riscatto, nostalgia della famiglia: ma poi sullo schermo si finisce col ritrovare solo la storiellina dei bisticci matrimoniali tra una coppia mal assortita ed il più ovvio meccanismo a lieto fine dell'inseguimento innescato dall'arrivo di un agente del Fbi, incaricato di recuperare il malloppo. Relegato nel piccolo ruolo del capo degli Hutteriti, Armin Mueller-Stahl ha poche occasioni per far valere la sua classe di commediante. (Il Secolo XIX, Aldo Viganò, 27/6/95) Non c'è molto altro da dire, salvo che i colori sono brillanti. Arquette è molto ridicola e tracagnotta nel costume hutterita, il consorte dodicenne sviene di quando in quando senza molto talento, non si riesce a provare un solo attimo di interesse per questa storia dissennata e gli Hutteriti meriterebbero di essere trattati più seriamente. E questo è il cinema americano che conquista il mondo? (Repubblica, Irene Bignardi, 25/6/95)