Marigold Hotel

The Best Exotic Marigold Hotel

2/5
Da Judi Dench a Bill Nighy, fantastici giovani anziani in trasferta indiana. Riflessioni, umorismo e stereotipi

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GRAN BRETAGNA 2011
Attratti dalla pubblicità dell'Hotel Marigold, un gruppo di pensionati britannici decide di ritirarsi nella esotica e decisamente più economica India. Giunti sul posto, si renderanno conto che il nuovo ambiente è meno lussuoso di quanto avessero immaginato, ma la nuova esperienza gli farà scoprire che la vita e l'amore possono iniziare di nuovo quando si lascia andare il passato.
SCHEDA FILM

Regia: John Madden

Attori: Judi Dench - Evelyn Greenslade, Bill Nighy - Douglas Ainslie, Penelope Wilton - Jean Ainslie, Dev Patel - Sonny Kapoor, Celia Imrie - Madge Hardcastle, Ronald Pickup - Norman Cousins, Tom Wilkinson - Graham Dashwood, Maggie Smith - Muriel Donnelly, Liza Tarbuck - Karen, capo infermiera, Tena Desae - Sunaina, Lillete Dubey - Sig.ra Kapoor, Bhuvnesh Shetty - Fisioterapista di Muriel, Paul Bhattacharjee - Dr. Ghujarapartidar, Lucy Robinson - Judith, Simon Wilson - Genero di Madge, Sara Stewart - Figlia di Madge, Ramona Marquez - Nipote di Madge, Raoul Marquez - Nipote di Madge, Jay Villiers - Figlio di Evelyn, Paul Bentall - Avvocato di Evelyn, Catherine Terris - Governante di Graham, Sid Makkar - Jay, Seema Azmi - Anokhi, Vishnu Sharma - Sig. Maruthi, Diana Hardcastle - Carol, Neena Kulkarni - Gaurika, Rajendra Gupta - Manoj

Soggetto: Deborah Moggach - romanzo

Sceneggiatura: Ol Parker

Fotografia: Ben Davis

Musiche: Thomas Newman

Montaggio: Chris Gill

Scenografia: Alan MacDonald

Arredamento: Tina Jones

Costumi: Louise Stjernsward

Effetti: Double Negative

Durata: 123

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANAVISION, 35 MM - DELUXE

Tratto da: romanzo "These Foolish Things" di Deborah Moggach

Produzione: BLUEPRINT PICTURES

Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA (2012)

Data uscita: 2012-03-30

TRAILER
CRITICA
"I magnifici sette anziani inglesi in cammino verso una casa di riposo a Jaipur, sono convinti ancora d'essere i British dell'impero coloniale, come in un ritrovato Forster o in un Louis Bromfield o in un inedito di Maugham. Invece vengono da 'These Foolish Things' di Deborah Moggach e fanno un personale passaggio in India per sveltire la burocrazia della nostalgia e accomodarsi nella terza età. Sono, come si addice al racconto collettivo, la fauna di varia umanità col comun denominatore dell'over 70 e del cast prestigioso. (...) Il discorso sulla terza età, un tempo inviso al cinema (se non col fantasy di 'Cocoon') sta diventando consueto ed in questa commedia non solo per pensionati, John Madden, regista di 'Shakespeare in Love' che ha appena preso a Bari Festival il premio Fellini, evita la tragedia in nome dell'ironia, del piacere del gossip sentimentale, degli incastri sempre imprevisti degli affetti e di un po' d'inevitabile folklore tra calore e polvere nel traffico in tilt di motorini, auto e biciclette, mucche ed elefanti in un paese equidistante dai templi del passato e dal call center del presente: in India dicono che alla fine si sistema tutto ed infatti c'è un lieto fine. La cosa bella è che in fondo nessuno si prende sul serio, i drammi stingono nella ripetizione del quotidiano (...). In puro stile britannico understatement i dialoghi, specie delle ladies, e quando ci sono Maggie Smith e Judi Dench con le loro smorfie maliziose il film ha una marcia in più, senza nulla togliere al resto della compagnia tra cui Ronald Pickup, il farfallone amoroso, Tom Wilkinson che fa outing con tutti straziando il cuore di Penelope Wilton, la bella e paziente Tena Desae. Dove Madden, che ha solo 62 anni, centra il bersaglio, a parte qualche prolissità, è nella nascita di una amicizia generazionale, tema gettonatissimo nel cinema europeo più recente." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 30 marzo 2012)

"Piacerà a coloro che come noi pensano che la bruttezza è stata abolita dal cinema inglese. E che il merito dell'abolizione va (da sempre) a un parco di attori ineguagliato da nessun'altra cinematografia (nella gara di bravura, a parer nostro, è Tom Wilkinson a stravincere)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 30 marzo 2012)