MALIZIA

ITALIA 1972
Commerciante in tessuti, padre di tre figli - il diciottenne Antonio; Nino, quattordicenne; Enzino di anni nove - il cavalier Ignazio La Brocca rimane vedovo. Il giorno stesso dei funerali capita in casa sua, assunta dalla buonanima, una giovane e bella servetta, Angela La Barbera. La sua presenza risveglia ben presto le voglie dei tre maschi piu' grandi: Antonio, che pero' viene duramente respinto; Ignazio, che si innamora di lei e la vuole sposare; Nino, turbato da morbose fantasie di adolescente. Poichè Angela ha posto come condizione per maritarsi con Ignazio, il consenso dei suoi figlioli, Nino ne approfitta negandoglielo in nome della madre (che, secondo lui, gli, apparirebbe a bella posta in sogno), per costringerla a torbidi giochi erotici. La ragazza per un po' resiste, ma quando s'accorge che senza la collaborazione di Nino le sue nozze con Ignazio andrebbero in fumo, decide di accontentare il ragazzo. Ottenuto finalmente il suo assenso, Angela sposa il cavaliere.
SCHEDA FILM

Regia: Salvatore Samperi

Attori: Laura Antonelli, Tina Aumont, Lilla Brignone, Pino Caruso, Gianluigi Chirizzi, Grazia Di Marzà, Angela Luce, Turi Ferro, Alessandro Momo, Stefano Amato

Soggetto: Salvatore Samperi

Sceneggiatura: Ottavio Jemma, Salvatore Samperi, Sandro Parenzo

Fotografia: Vittorio Storaro

Musiche: Fred Bongusto

Montaggio: Sergio Montanari

Durata: 99

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: CINESCOPE TECHNICOLOR

Produzione: CLESI

Distribuzione: CINERIZ - DURIUM HOME VIDEO, WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)

CRITICA
"E' la stuzzicante commedia erotica a Catania, anni '50, aria alla Brancati che lancio' la farinosa Antonelli, ben fotografata dal grande Vittorio Storaro. Scritta con garbo e diretta con furbizia fu un grande successo al botteghino." (Francesco Mininni, Magazine italiano tv).

"Il film mescola confusamente richiami letterari e temi quali sesso in provincia, ipocrisie borghesi e tormenti adolescenziali. Tutto ciò viene proposto e reso appetibile, con una buona fotografia, ma anche indebolito da accentuati squilibri stilistici, che oscillano senza mai amalgamarsi tra il grottesco e la commedia all'italiana." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 75, 1973).