Lucrezia

AUSTRIA 1968
Il malgoverno dei Borgia e la vita dissoluta di Lucrezia hanno portato il malcontento a Roma. Il duca Valentino cerca di stroncare con la forza ogni accenno di ribellione, ma il popolo è sull'orlo della rivoluzione. Fabrizio Aldovrandi, i cui genitori sono stati uccisi - come tanti altri - dai Borgia, si è dato alla macchia con alcuni uomini e si diverte a beffare e sconfiggere i soldati del duca. Un giorno, ferito leggermente in uno scontro, Fabrizio si rifugia in un convento dove viene nascosto e salvato proprio da Lucrezia, rinchiusa lì per ordine del fratello. I due diventano amanti e la loro relazione continua anche dopo il ritorno di Lucrezia a corte. Quando per Fabrizio e i suoi uomini si inizia a mettere male, sarà di nuovo lei a intercedere per l'uomo che ama...
SCHEDA FILM

Regia: Osvaldo Civirani

Attori: Olga Schoberová - Lucrezia Borgia, Gianni Garko - Fabrizio Aldobrandi, Lou Castel - Cesare Borgia, Nina Sandt - Contessa Giulia Farnese, Giancarlo Del Duca - Juan Borgia, Dada Gallotti - Bianca, Franco Ressel - Ambasciatore d'Aragona, Leon Askin - Papa Alessandro VI, Giovanni Ivan Scratuglia - Soldato di Fabrizio, Corrado Monteforte - Gasparri, Ernesto Colli - Valletto ambasciatore, Fedele Gentile - Cardinale, Anna Maria Polani, Paolo Herzl, Lucia Righi, Rate Furlan, Cleofe Del Cile, Luciano Doria

Soggetto: Osvaldo Civirani, Jofré Rudel, Wilhelm Sorger

Sceneggiatura: Osvaldo Civirani, Jofré Rudel, Wilhelm Sorger

Fotografia: Osvaldo Civirani, Gianni Antinori - operatore

Musiche: Coriolano Gori

Montaggio: Nella Nannuzzi

Scenografia: Paola Mugnai, Giorgio Bertolini

Arredamento: Luigi Gervasi

Costumi: Mario Giorsi

Altri titoli:

Lucrezia Borgia, l'amante del diavolo

Durata: 98

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: CROMOSCOPE, EASTMANCOLOR

Produzione: OSVALDO CIVIRANI PER DENWER FILM (ROMA), DORER FILM (VIENNA), OTTO DURER FILM (VIENNA)

Distribuzione: DENWER

NOTE
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CRITICA
"Lucrezia è la provvidenza degli sceneggiatori in cattive acque con la storia: già deformata dai contemporanei, la sua immagine è passata ai posteri sotto i tratti di Messalina (...). La realizzazione è piatta, combattimenti e cavalcate fatti con noncuranza, l'erotismo discreto, la violenza ovattata (...). Prodotto ibrido, esitante tra cappa e spada classico e il sexy specializzato." (J. Zimmer, 'Saison '72', parigi 1972)