Love & Secrets
All Good Things

- Regia:
- Attori: - David Marks, - Katie Marks, - Sanford Marks, - Lauren Fleck, - Deborah Lehrman, - Melvin Bump, - Janice Rizzo, - Daniel Marks, - Jim McCarthy, - Todd Fleck, - Richard Panatierre, - Mary McCarthy, - Sharon McCarthy, - Ann McCarthy, - Sarah Davis, - Brian Callender, - Kelly Callender, - Sindaco Beame, - Sidney Greenhaus, - Solly Sachs, - Daniel Patrick Moynihan, - Bonnie Felder, - Lula Baxter
- Sceneggiatura: Marc Smerling, Marcus Hinchey
- Fotografia: Michael Seresin
- Musiche: Rob Simonsen
- Montaggio: David Rosenbloom, Shelby Siegel
- Scenografia: Wynn Thomas
- Arredamento: Richard Devine
- Costumi: Michael Clancy
- Effetti: Matt Vogel, Ian Noe, Michael Vaglienty, Giantsteps VFX
- Durata: 101'
- Colore: C
- Genere: THRILLER
- Specifiche tecniche: ARRICAM LT/ARRICAM ST/BOLEX H16 REX-5/MOVIECAM COMPACT, 2K/SUPER 16/SUPER 35 (3-PERF), 35 MM (1:1.85) - TECHNICOLOR
- Produzione: ANDREW JARECKI, MARC SMERLING, MICHAEL LONDON, BRUNA PAPANDREA, DAVID ROSENBLOOM, MARCUS HINCHEY PER GROUNDSWELL PRODUCTIONS, HIT THE GROUND RUNNING FILMS
- Distribuzione: BIM (2012)
- Vietato 14
- Data uscita 1 Giugno 2012
TRAILER
RECENSIONE
A volte (non) ritornano. Una storia americana era un capolavoro, Andrew Jarecki non lo bissa, ma… Love & Secrets è un altro ritratto di famiglia in interni, che riflette sulle disforie morali della vita borghese, e sull’elusione che tiene insieme verità e finzione.
Non solo, se l’auto-memoria, ovvero i filmini amatoriali girati dagli stessi Friedman, non supporta più, la materia cinematografica è sempre quella di cui sono fatti gli eventi di cronaca: la storia del rampollo di una famiglia di immobiliaristi newyorkesi, Robert Durst (qui David Marks, ovvero Ryan Gosling, non eccelso), sospettato di aver ucciso la moglie Katie (Kirsten Dunst, in forma), scomparsa nel 1982 e non più trovata. Responsabilità mai provata, e vale per altri due omicidi: un genio del male, un marito innamorato pervertito dal potere o che altro?
Jarecki non dice, mostra, e stando attaccato a queste vite (e morti) s’attacca alla normalità del mostro, e viceversa. Facendo degli stilemi thriller un poetico passepartout, accede a un’ambiguità inaccettabile, per sfrondare tre decenni di sospetti, misteri e sensazionalismi e cercare il pulsante cuore di tenebra. Certo, Love & Secrets è perfettibile, gira un po’ a vuoto e si sfilaccia, ma – direbbe Poe – ha un cuore rivelatore.
NOTE
CRITICA
"Andrew Jarecki (...) torna sui suoi passi critici raccontando la cronaca nera, vera ed irrisolta di una donna scomparsa nell'81 e il cui marito, figlio di una ricca famiglia, fu infine assolto. Ma più che un'indagine sociale, il film (...) è un thriller da consumarsi caldo con contorno di nevrosi e Kirsten Dunst vittima designata della prepotenza maschile. Da solo vale la visione Ryan Gosling, ambiguo magistrale psicotico che si veste anche da donna: guarda caso sembra proprio 'Psycho'..." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 1 giugno 2012)
"La realtà spesso supera la fantasia ma ci vuole fantasia per rappresentare al meglio la realtà. Ispirato ad una storia vera, il film, pur con cast ad hoc, non appassiona mai. Anzi, lo si subisce con noia lasciando in sospeso domande delle quali non interessano le risposte." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 1 giugno 2012)
"Andrew Jarecki non bissa quel capolavoro di 'Una storia americana' ('Capturing the Friedmans'), ma 'Love & Secrets' è un altro ritratto di famiglia in interni che riflette sulle miserie morali della vita borghese e sull'elusione che tiene insieme verità e finzione. Se l'auto-memoria, ovvero i filmini amatoriali girati dagli stessi Friedman, non supporta più, la materia è sempre quella di cui sono fatti gli eventi di cronaca: il rampollo di una famiglia di immobiliaristi newyorkesi, Robert Durst (qui David Marks, un Ryan Gosling non eccelso), sospettato di aver ucciso la moglie Katie (Kirsten Dunst, brava) scomparsa nell'82. Responsabilità mai acclarata, e vale per altri due omicidi: un genio del male, un marito innamorato pervertito dal potere o che altro? Jarecki non dice, mostra e s'attacca alla normalità del mostro, e viceversa. Con gli stilemi thriller a mo' di umanistico passe-partout, la sua è un'ambiguità forse ostica, sicuramente buona per sfrondare tre decenni di misteri e sensazionalismi. E trovare il cuore di tenebra." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 31 maggio 2012)