LONTANO DA DIO E DAGLI UOMINI

FEW OF FUS

FRANCIA 1996
Una ragazza, forse una giornalista o una studiosa, osserva dall'alto di un elicottero il territorio del Saiani. E' una regione sconfinata e misteriosa all'interno della Lituania, dove vive una popolazione che sembra aver dimenticato il passare del tempo e il contatto con gli altri esseri umani. Gli uomini di mezza età portano al pascolo le renne, gli anziani restano nel buio di case povere e spoglie, le donne preparano un cibo fatto di raccolte naturali. La ragazza scende a terra e si affaccia nel chiuso di uno di questi silenziosi gruppi. Un uomo cerca di avere un contatto con lei, durante la notte. Viene respinto, il giorno dopo un altro uomo lo uccide con un colpo di fucile. La ragazza si allontana. La vita continua tra boschi, ruscelli, renne.
SCHEDA FILM

Regia: Sharunas Bartas

Attori: Raissa Vesselkova, Liubov Zuyeva, Vladimir Popoi, Aleksei Khodogonov, Sergei Tulayev, Piotr Kishteev, Minoru Hideshima, Yulia Inozemtseva, Konstantin Yeremeev, Anna Bolkhoyeva, Lena Tutayeva, Katia Golubeva, Aleksei Kussayev

Soggetto: Sharunas Bartas

Sceneggiatura: Sharunas Bartas

Fotografia: Sharunas Bartas

Musiche: Victor Copytsko

Montaggio: Mingaile Murmulaitiene

Durata: 95

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: STUDIO KINEMA, LITUANIA-MADRAGOA FILMES, PORTOGALLO-GEMINI FILMS, FRANCIA

Distribuzione: PLAYBILL DISTRIBUZIONE (1996) - CECCHI GORI HOME VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1996.
CRITICA
"Alt. Fermi tutti. Secondo noi, 'Lontano da Dio e dagli uomini' è il più bel film dell'anno, ma non ditelo a nessuno, non credeteci neppure voi, non fidatevi. Abbiamo il sacrosanto terrore che se ci darete retta, se andrete a vederlo spendendo le canoniche 10.000 cocuzze, poi vi radunerete sotto la redazione dell'Unità ululando e chiedendo il nostro scalpo. Perché 'Lontano da Dio' e dagli uomini non è solo il film più bello dell'anno, ma anche il più noioso, sconcertante, insolito, spiazzante oggetto che sia passato da queste parti negli ultimi cent'anni di cinema. Un film-Ufo: di nuovo, un po' come 'Independence Day'.

"Cosa sta cercando di farci vedere il regista? Cosa può davvero mostrarci di quel mondo? E l'occhio dello spettatore che deve cercare negli angoli, nelle pieghe, nelle zone scure, ritrovando la capacità di guardare, di osservare, di capire. Non ci arrivano notizie da questo viaggio ai limiti del mondo alla fine del film non ne sapremo certo di più sugli usi dei tofolar, ci saremo solo confrontati con delle immagini insolite e avremo imparato che il cinema non è solo effetti speciali e attori di grido. E anche qualcos'altro: in questo caso è la possibilità di esplorare più a fondo e più intensamente le nostre stesse capacità sensoriali, a cominciare dalla vista e dall'udito. Per accorgersi che la realtà spesso è 'incomprensibile' ma che non dobbiamo mai smettere di interrogarla né di sforzarci di aprire sempre meglio gli occhi. Sensoriale". (Paolo Mereghetti, 'Sette', 7 novembre 1996)