Lo strano mondo di Daisy Clover

Inside Daisy Clover

USA 1965
Daisy Clover, una ragazza quindicenne indocile e vivace, vive con la madre, una donna svanita, la sorella Gloria e il marito di questa, Harry. Una canzone incisa da Daisy per il proprio compleanno e inviata quasi senza convinzione al produttore Swan le fa ottenere una scrittura. Intanto Swan, appoggiato da Gloria, approfittando della minore età di Daisy ed incurante delle sue reazioni psicologiche, fa internare in manicomio la madre della ragazza. Poco tempo dopo il primo film della giovane donna ottiene un clamoroso successo preludendo una felice carriera a Daisy che, smarrita e perplessa, accetta le attenzioni di Wade Lewis, un giovane e conosciuto attore. Favorita in questo rapporto dal produttore, Daisy sposa Wade che, però, l'abbandona immediatamente. Sola ed in preda ad un fortissimo choc, la ragazza cerca rifugio presso Swan che le fa dono di una casetta solitaria in cui essa possa vivere con la madre una volta dimessa dal manicomio. Ma la morte di questa prostra Daisy nuovamente: tuttavia la sua forte fibra ha il sopravvento e la ragazza consapevole dei suoi errori decide di ricostruirsi una nuova vita.
SCHEDA FILM

Regia: Robert Mulligan

Attori: Natalie Wood - Daisy Clover, Christopher Plummer - Raymond Swan, Robert Redford - Wade Lewis, Roddy McDowall - Walter Baines, Ruth Gordon - Mrs. Clover, Katharine Bard - Melora Swan, Peter Helm - Milton Hopwood

Soggetto: Gavin Lambert

Sceneggiatura: Gavin Lambert

Fotografia: Charles Lang

Musiche: André Previn

Montaggio: Aaron Stell

Scenografia: Robert Clatworthy

Costumi: Bill Thomas

Durata: 110

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANAVISION TECHNICOLOR

Produzione: ALAN J. PAKULA PER PARK PLACE PRODUCTION, WARNER BROS. PICTURES

Distribuzione: WB (1966) - WARNER HOME VIDEO

NOTE
- GIRATO NEGLI STUDI DELLA WARNER BROS. A BURBANK, IN CALIFORNIA, CHE APPAIONO ANCHE NEL FILM
COME GLI "SWANN STUDIOS".
CRITICA
"Ottimo nella ricostruzione ambientale, il film, pur con qualche cedimento di ritmo in alcuni sviluppi narrativi, non manca di misurati tentativi di indagine psicologica. Buona nel complesso la regia." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 60, 1966