Lettere da Berlino

Alone in Berlin

2.5/5
Vincent Pérez rilegge "Ognuno muore solo" di Hans Fallada: quando la Grande Storia non coincide con il grande cinema

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GERMANIA 2016
Berlino, 1940. La città è paralizzata dalla paura. Otto e Anna Quangel sono una coppia della classe operaia che vive in un malandato condominio, cercando come tutti gli altri di stare lontano dai guai. Tuttavia, quando il loro unico figlio viene ucciso mentre combatte al fronte, la perdita scuote a tal punto la coppia da spingerli a compiere atti di resistenza contro il nazismo. Otto e Anna iniziano così a diffondere in città cartoline anonime in cui vengono attaccati sia Hitler che il suo regime. La loro campagna attirerà ben presto l'attenzione dell'ispettore della Gestapo Escherich ma Otto e Anna, nonostante il rischio di essere catturati e giustiziati, non si daranno per vinti...
SCHEDA FILM

Regia: Vincent Perez

Attori: Emma Thompson - Anna Quangel, Brendan Gleeson - Otto Quangel, Daniel Brühl - Ispettore Escherich, Uwe Preuss - Persicke, Lars Rudolph - Enno Kluge, Katrin Pollitt - Eva Kluge, Mikael Persbrandt - Ufficiale SS Prall, Monique Chaumette - Frau Rosenthal, Joachim Bissmeier - Herr Fromm, Daniel Strässer - Zott, Katharina Schüttler - Claire Gehrich, Louis Hofmann - Hans Quangel, Jacob Matschenz - Dietrich Necker, Godehard Giese - Colonnello Krüger, Ernst Stötzner - Capo Dipartimento Walter, Michael Scheel - Giudice Frank Schwartz, Hildegard Schroedter - Ida Kuhn, Holger Handtke - Dollfuss, Rafael Gareisen - Herbert Wegner, Jürgen Tarrach - Richard Schopf, Marko Dyrlich - Anselm Koch, Imogen Kogge - Frau Busch, Katharina Blaschke - Gertrud Schäfer, Joshua Grothe - August Persicke, Fritz Roth - Max Winkler, Joshio Marlon - Kuno Barkhausen, Rainer Egger - Emil Barkhausen, Sammy Scheuritzel - Baldur Persicke, Patrick Hastert - Schröder, Thomas Bestvater - Karl Ziegler, Irene Rindje - Miss Kleinschmidt, Gisa Flake - Bertha

Soggetto: Hans Fallada - romanzo

Sceneggiatura: Vincent Perez, Achim von Borries, Bettine von Borries

Fotografia: Christophe Beaucarne

Musiche: Alexandre Desplat

Montaggio: François Gédigier

Scenografia: Jean-Vincent Puzos

Arredamento: Ingeborg Heinemann

Costumi: Nicole Fischnaller

Effetti: Claudius Rauch, Snow Business International

Altri titoli:

Jeder stirbt für sich allein

Durata: 97

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO DRAMMATICO STORICO

Specifiche tecniche: DCP

Tratto da: romanzo "Ognuno muore solo" di Hans Fallada (ed. Sellerio)

Produzione: STEFAN ARNDT, UWE SCHOTT, MARCO PACCHIONI, JAMES SCHAMUS, PAUL TRIJBITS, CHRISTIAN GRASS PER X-FILME CREATIVE POOL, MASTER MOVIES, FILMWAVE, IN CO-PRODUZIONE CON PATHÉ PRODUCTION, BUFFALO FILMS, WSFILMPRODUKTION

Distribuzione: VIDEA

Data uscita: 2016-10-13

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SUPPORTO DI: GERMAN FEDERAL FILM FUND, FILM- UND MEDIENSTIFTUNG NRW, GERMAN FEDERAL FILM BOARD, MITTELDEUTSCHE MEDIENFÖRDERUNG, MEDIENBOARD BERLIN-BRANDENBURG, EURIMAGES, CNC, MEDIA.

- IN CONCORSO AL 66. FESTIVAL DI BERLINO (2016).
CRITICA
"(...) la militanza antinazista dei coniugi Quangel. Militanza in sedicesimo (scrivevano cartoline contro Hitler, che poi lasciavano in luoghi pubblici) che però costò loro la vita e che due attori di razza come Brendan Gleeson ed Emma Thompson sanno rendere appassionante e commovente." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 16 febbraio 2016)

"Dello stupendo romanzo del '47 di Hans Fallada 'Ognuno muore solo' (...) l'attore Vincent Pérez ha fatto una riduzione onesta anche senza lo sfogo interiore della pagina, specie nell'ultima parte. (...) Il gioco ha un valore metaforico e finisce in solitudine, ribadite la sonnolenza della massa, l'umiliazione dell'obbedienza coatta (il migliore è il poliziotto Daniel Brühl), la violenza della persecuzione ad personam, il linciaggio antisemita (...): bel film, ma leggetevi pure il libro." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 13 ottobre 2016)

"La didascalia finale rende omaggio alla memoria di una coppia che tra il 1940 e il 1943 si oppose a Hitler seminando in giro per Berlino cartoline che chiedevano ai concittadini di ribellarsi. (...) Ma, apprende Otto dal poliziotto che infine lo ha stanato, delle 285 cartoline scritte soltanto diciotto non sono state immediatamente recapitate alle autorità naziste. Sgradevole verità che scagiona il film, ove si pensasse che concede eccessivo credito al non conformismo dei sudditi di Hitler, dall'eventuale sospetto di idealizzazione. Accanto all'onorevole prestazione di Daniel Brühl come ispettore, giganteggiano Emma Thompson ma soprattutto il massiccio e impenetrabile Brendan Gleeson." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 13 ottobre 2016)

"(...) un episodio di microstoria - due personaggi ordinari, motivati al loro vano gesto di ribellione dal dolore per la morte del figlio in guerra - che tocca corde forti e provoca emozione, evidenziando il tessuto di paura collettiva che costruisce la forza di una tirannide. Regia classica e pulita, il francese Vincent Perez si attiene con onestà alla pagina, focalizzandosi su questi antieroici eroi che Emma Thompson e Brendan Gleeson incarnano con straordinaria intensità e misura." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 13 ottobre 2016)

"Eroi tenaci e malinconici nelle pagine, assediati dalla caccia all'uomo e dal sospetto dei vicini, i Quangel vivono nella fotogenia morbida di Gleeson e della Thompson, ma questa avventura rivelatrice è confezionata da uno standard drammatico che diminuisce ciò che dovrebbe esaltare." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 13 ottobre 2016)

"Piacerà soprattutto per la grossa prova di Gleeson e Emma Thompson, straordinari come sanno essere gli attori di grande temperamento, quando si costringono a giocare sui mezzi toni. Ma occhio anche a Daniel Brühl e al suo personaggio di nazista dal volto umano. Fa capire più cose di tanti libri sulla Germania e sul perché ogni tanto vagheggia un nuovo Hitler." (Giorgio Carbone, 'Libero', 13 ottobre 2016)

"Tratto da una storia vera, il film, pur con due grandi protagonisti, non riesce mai a decollare come meriterebbe, regalando meno emozioni di quelle promesse sulla carta. Peccato." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 13 ottobre 2016)