Le stelle inquiete

3/5
Simone Weil rivive per fiction: sotto la lente di Emanuela Piovano, brilla il martirio della filosofa francese. Con qualche nube...

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FRANCIA 2010
La filosofa Simone Weil è ospite del filosofo contadino Gustave e di sua moglie Yvette. Insieme, i tre vivranno un intenso momento fatto di un'intimità unica e preziosa, in cui l'attrazione, la complicità e la gelosia, lasceranno il posto all'amore e alle risa. L'esperienza aiuterà tutti loro a evadere per un breve attimo da uno dei periodi più brutti della Storia.
SCHEDA FILM

Regia: Emanuela Piovano

Attori: Lara Guirao - Simone Weil, Fabrizio Rizzolo - Gustave Thibon, Isabella Tabarini - Yvette Thibon, Marc Perrone - Pépé, Renato Liprandi - Sindaco, Danilo Bertazzi - Padre Perrin, Dil Gabriele Dell'Aiera - Ivo

Soggetto: Emanuela Piovano

Sceneggiatura: Emanuela Piovano, Lucilla Schiaffino

Fotografia: Raoul Torresi

Musiche: Marc Perrone

Montaggio: Roberto Perpignani

Scenografia: Gian Pietro d'Acqui

Costumi: Nunzia Palmieri

Suono: Vito Martinelli

Altri titoli:

Simone and Gustave

Durata: 87

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: ispirato a un episodio della vita di Simone Weil

Produzione: KITCHEN FILM, TESTUKINE IN ASSOCIAZIONE CON A&G

Distribuzione: BOLERO FILM (2011)

Data uscita: 2011-03-11

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DI MEDIA DEVELOPMENT FUND E FILM COMMISSION TORINO PIEMONTE.

- FILM RICONOSCIUTO DI INTERESSE CULTURALE DAL MINISTERO PER I BENI E LE ATVITA' CULTURALI - DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA.
CRITICA
"'Le stelle inquiete' mette in scena Simone Weil e la fa rivivere con il volto e la voce di Lara Guirao, il corpo consumato dai digiuni pur con occhi fiammeggianti. La mente che dimentica il corpo, che vuole negarlo. (...) Simone Weil è centrale nella scena anche quando è assente e sappiamo che si allontana dalla tenuta in campagna di St. Marcel a Marsiglia e come sia fruttuoso di studi e di incontri quel breve periodo dove, incoraggiata a studiare il sanscrito scrive di colonialismo, di occidente e oriente. È sempre al centro della scena, osservata, attesa da Thibon che conserverà i suoi scritti e per primo li pubblicherà, percepita da Yvette, spiazzante nel rapporto con lo spettatore che si aspetta trama distensiva e ne riceve in cambio durezza di insegnamento teorico, frasi graffiate col pennino, gli strali lanciati dalle massime di 'La pesanteur et la grace' (tradotto in modo più dolce 'L'ombra e la grazia') e inaspettata, la sensualità che si fa conversazione." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 11 marzo 2011)

"Emanuela Piovano, regista indipendente, tra gli animatori della factory romana Kitchenfilm, ha provato, attraverso un film altrettanto libero e indipendente, di raccontare una delle più grandi pensatrici del Novecento: la filosofa francese Simone Weil. Della vita varia della Weil, la Piovano seleziona l'episodio legato all'amicizia con Gustave Thibon, il filosofo contadino, conosciuto nella campagna a sud della Francia durante l'occupazione nazista. II film, che si avvale dell'interpretazione di Lara Guirao (attrice francese cara a Tavenier), sconcerta e affascina allo stesso tempo per la sua 'ingenuità' cinematografica e la sua autentica passione. Parlato in italiano, ma con effrazioni in francese laddove si citano i testi, potrebbe essere alla lontana, molto alla lontana, un tributo a Straub-Huillet per quel tanto di controllato esotismo e parziale verismo filtrato da uno sguardo curioso e a suo modo rigoroso." (Dario Zonta, 'L'Unità', 11 marzo 2011)

"Coraggioso, per non dire temerario, quinto film della regista torinese Emanuela Piovano. Con un'eleganza, che sfiora la raffinatezza, racconta, ispirandosi a un episodio vero, il soggiorno della filosofa attivista ebrea francese Simone Weil in una masseria dell'Ardèche nella politicamente caldissima estate del 1941. (...) Una storia delicata e sensibile, che merita un po' d'attenzione." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 11 marzo 2011)