LE COSE CHE NON TI HO MAI DETTO

COSAS QUE NUNCA TE DIJE

SPAGNA 1996
In una cittadina degli Usa Ann riceve una telefonata dal suo ragazzo,che si trova in Europa, che le dice che intende lasciarla. Sentendosi sola, decide di chiamare un'amica ma sbaglia numero e si trova a conversare con Don, un operatore di "Telefono amico". I due giovani si incontrano e fanno l'amore. Tempo dopo Ann riceve una telefonata: è il suo ragazzo che ha cambiato idea e vuole tornare con lei. Ann dice di sì, ma poi fugge dal paese. Anche Don si trasferisce. I due si rivedono mesi dopo e parlano di quanto è accaduto.
SCHEDA FILM

Regia: Isabel Coixet

Attori: Lili Taylor - Ann, Andrew McCarthy - Don, Alexis Arquette - Paul, Richard Edson - Steve, Debi Mazar - Diane, Leslie Mann - Laurie, Seymour Cassel - Frank, Linda Ruth Goertz - Aurora, Sherilyn Lawson - Donna Del Gelato, Kathryn Hurd - Muriel, Peggy West - Donna Con La Telecamera, Don Alder - Lui, Chanda Watts - Tata Di Ann, Jennie Vaughn - Moglie Di Steven, Karen Johnson (II) - Lei, Jacque Drew - Sergente Nolan, Shannon Brinias - Cronista Tv, Patricia Burgos - Cassiera, Aleta Barthell - Infermiera, Nicole Fugere - Ragazzina, Dennis Troutman - Adolescente

Soggetto: Isabel Coixet

Sceneggiatura: Isabel Coixet

Fotografia: Teresa Medina

Musiche: Alfonso de Vilallonga

Montaggio: Kathryn Himoff

Scenografia: Charles Armstrong

Altri titoli:

THINGS I NEVER TOLD YOU

Durata: 93

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: EDDIE SAETA, CARBO' FILMS

Distribuzione: MEDUSA FILM (1997) - MEDUSA VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO APRILE 1997
CRITICA
"L'amore, con la sua fragilità ma anche con la sua imprevedibilità e la paura di avventurarsi nei suoi labirinti oscuri, è il tema di questa curiosa commedia imperniata sulla difficoltà di comunicare, di rivelarsi e di aprire il proprio cuore temendo l'effetto boomerang che potrebbe derivare dal manifestare i propri sentimenti. Anche, e soprattutto, da parte di persone che hanno un disperato bisogno d'amore. Film con qualche caduta di tono e al quale andrebbe smussato qualche angolo, ma comunque originale, vivace, dotato di quell'immediatezza che gli conferisce il fascino della spontaneità". (Enzo Natta, 'Famiglia Cristiana', 13 agosto 1997).

"L'idea, non nuova, della Coixet, era quella di comporre piccoli quadri di ordinaria infelicità sullo sfondo dell'alienata provincia americana: ma servite da dialoghi insipidi e giocate senza sufficiente controllo sui diversi registri drammatico/romantico/sofisticato/comico, le singole linee narrative rimangono frammentarie e non riescono a ingenerare interesse. Anche gli attori sono penalizzati da un andamento incerto: il migliore è Mc Carthy". (Alessandra Levatesi, 'La Stampa', 22 giugno 1997).

"Isabel usa i modi della rappresentazione 'povera' - i titoli di testa scritti a macchina - ma d'autore la presentazione dei personaggi, i fotogrammi in nero - per raccontarci una parabola sulla solitudine che, malgrado il finale aperto, non concede molto spazio alla speranza. Del resto Don, in un momento di depressione acuta, non recita forse 'si versano più lacrime per i desideri realizzati che per quelli irrealizzati'? Tra i giovani protagonisti, si aggira per questo mondo di sentimenti senza via d'uscita anche un ospite di riguardo: il veterano Seymour Cassel, l'attore di John Cassavetes che gli 'indipendenti' hanno adottato come un amuleto". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 14 giugno 1997).