LE AVVENTURE DI ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

ALICE'S ADVENTURES IN WONDERLAND

GRAN BRETAGNA 1972
Alice, recatasi in un pomeriggio primaverile sulla riva del fiume a fare merenda, in mezzo alla natura ridente, dimentica I'ora, non sente più la voce di coloro che l'hanno accompagnata, e si addormenta. Nel sogno vede un coniglio e lo insegue, volando subito dopo in un lungo imbuto che la porta verso il centro della terra in un Paese di meraviglie costituito da bellissimi giardini, strani personaggi e edifici lillipuziani. Più volte, mangiando o bevendo cose che si trova davanti e che la curiosità la porta a desiderare, rimpicciolisce, o ingrandisce. In tal modo può prendere parte a stravaganti avventure, finché, capitata nel regno delle carte da gioco, prende parte ad una partita a croquet con la regina di cuori; quindi assiste al processo contro il Fante di cuore, reo di furto dei dolci della regina. Condannata a morte, Alice fugge; rifà la strada; si sveglia, constatando di avere fatto soltanto un meraviglioso sogno.
SCHEDA FILM

Regia: William Sterling

Attori: Fiona Fullerton - Alice, Michael Jayston - Lewis Carroll, Michael Crawford - Bianconiglio, Hywell Bennett - Cappellaio Matto, Davy Kaye - Il Topo, William Ellis - Dodo, Julian Chagrin - Bill La Lucertola, Mike Elles - Maialino Della Guinea, Peter Sellers - Lepre Marzolina, Dudley Moore - Ghiro, Dennis Price - Re Di Cuori, Flora Robson - Regina Di Cuori, Michael Hordern - Tartaruga, Spike Milligan - Grifone

Soggetto: Lewis Carroll

Sceneggiatura: William Sterling

Fotografia: Geoffrey Unsworth

Musiche: John Barry

Montaggio: Peter Weatherley

Scenografia: Michael Stringer

Costumi: Anthony Mendleson

Effetti: Doug Ferris, Ted Samuels, Roy Whybrow

Durata: 100

Colore: C

Genere: FAVOLA

Specifiche tecniche: 35 MM, CINESCOPE TECHNICOLOR, EASTMANCOLOR

Tratto da: LIBRO OMONIMO DI LEWIS CARROL

Produzione: JOSEPH SHAFTEL PRODUCTIONS

Distribuzione: TITANUS

CRITICA
"Più stravagante che fantasioso, il lavoro segue grosso modo lo schema della nota fiaba e modifica ampiamente la materia che qui appare fredda, priva di poesia e, soprattutto, molto distaccata dai tipici sottofondi moralizzanti dell'originale saggio letterario. Qualche buona scenografia e la cura negli effetti speciali non riescono a caratterizzare questo lavoro; mentre, viceversa, esso risente negativamente di un certo spirito di 'non sense' inglese tanto nelle battute quanto nelle situazioni." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 78, 1975)