La Romana
Roma, anni '30. Adriana è una ragazza bella ma povera, cui la madre trova un lavoro come modella di un pittore nella segreta speranza di avviarla, in seguito, a una più lucrosa e facile carriera. Un giorno essa si innamora di un autista che dichiara subito di volerla sposare. Adriana crede a quelle promesse e nell'attesa di vederle attuate, diventa l'amante del fidanzato che non tarda a rivelarsi un marito con prole. Adriana, allora, disgustata e delusa, finisce per darsi alla prostituzione. Una sera si imbatte in un giovanotto, Gino, di cui si innamora appassionatamente. Gino, però, ha altre preoccupazioni oltre all'amore. Fa parte di un gruppo politico clandestino e le cospirazioni occupano gran parte del suo tempo. Ma ecco che lo arrestano ed il giovanotto, per essere rimesso in libertà, rivela alla polizia tutti i nomi dei compagni. Una volta liberato, però, i rimorsi lo assalgono e vorrebbe uccidersi. Adriana fa l'impossibile per tranquillizzarlo, giungendo fino a rivolgersi a un funzionario della polizia che era stato suo amante, ma i suoi sforzi sono inutili e Gino si uccide.
CAST
- Regia:
- Attori: - Adriana Silenti, - Mino, - Gino, - Astarita, - Carlo Sonzogno, - Madre di Adriana, - Gisella, - Riccardo, - Tommaso, - Tulio, - Il pittore, - Giancarlo, , , , , , , , ,
- Soggetto: Alberto Moravia - (romanzo)
- Sceneggiatura: Alberto Moravia, Giorgio Bassani, Luigi Zampa, Ennio Flaiano
- Fotografia: Enzo Serafin, Aldo Scavarda - (operatore)
- Musiche: Enzo Masetti - Musiche dirette da Franco Ferrara.
- Montaggio: Eraldo Da Roma
- Scenografia: Flavio Mogherini
- Costumi: Gaia Romanini
- Aiuto regia: Leopoldo Savona, Paolo Bianchini - (assistente), Luciano Martino - (assistente)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1995.
- IL FILM E' STATO RESTAURATO NEL 2009 DAL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA IN COLLABORAZIONE CON SKY CINEMA.
- IL FILM E' STATO RESTAURATO NEL 2009 DAL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA IN COLLABORAZIONE CON SKY CINEMA.
CRITICA
"Il film riproduce i passi essenziali dell'omonimo romanzo di Alberto Moravia con una certa superficialità, senza approfondire mai le ragioni dei singoli personaggi. E' lento, verboso, fitto di divagazioni letterarie, di situazioni sgradevoli, di particolari inutili". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 36, 1954).
"Se non che questa storia, spolpata dell'arte del anrratore, resta una povera cosa, un meccanismo in cui i opersonaggi perdono il loro rilevo e sia gitano burattinesticamente, privi di senso." (Luigi Chiarini, "Il Contemporaneo", 11 settembre 1954)
"Se non che questa storia, spolpata dell'arte del anrratore, resta una povera cosa, un meccanismo in cui i opersonaggi perdono il loro rilevo e sia gitano burattinesticamente, privi di senso." (Luigi Chiarini, "Il Contemporaneo", 11 settembre 1954)