La principessa Tarakanova
ITALIA, FRANCIA - 1938

Alexis Orloff, il favorito della zarina Caterina II di Russia, si reca a Venezia su ordine dell'imperatrice per catturare la principessa Tarakanova, presunta legittima erede al trono. Egli dovrebbe condurla prigioniera a Pietroburgo, ma compiuta la missione s'accorge di essersi innamorato della splendida ragazza e di essere corrisposto, malgrado la ragion di stato li separi. Giunti in Russia, il conte Alexis tenta in tutti i modi di salvare la donna amata, ma fallisce e viene condannato al patibolo insieme alla principessa.
- Regia: - (versione italiana),
- Attori: - Principessa Elisabetta Tarakanova, - Conte Alexis Orloff, - Principe Radzwill, - L'imperatrice Caterina II, - Ambasciatore russo, - Il giudice, - Marietta, la cameriera, - Capitano Sleptozow, - Capitano Nikosky, - Il mercante, - Ciaruskin, studente e emissario segreto, - Ravic, , , , , , , , , , ,
- Soggetto: Ladislao Vajda, André Lang
- Sceneggiatura: Evelina Levi, Mario Soldati, Henri Jeanson - (dialoghi)
- Fotografia: Curt Courant, Massimo Terzano, Renato Del Frate
- Musiche: Riccardo Zandonai, Renzo Rossellini
- Montaggio: Ferdinando Maria Poggioli
- Scenografia: Guido Fiorini, Andrej Andreieff
- Arredamento: Ettore Corsi
- Costumi: Georges Annenkov
- Aiuto regia: Gianni Franciolini, Ferdinando Maria Poggioli - (assistente)
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Altri titoli:
Tarakanowa
La principessa di Tara - Durata: 96'
- Colore: B/N
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: ROBERTO DANDI PER S.A. FILM INTERNAZIONALI (ITALIA), CHRONOS FILM/NERO FILM (PARIGI)
- Distribuzione: E.I.A.
NOTE
- FILM GIRATO IN DOPPIA VERSIONE ITALO-FRANCESE. PER LA VERSIONE FRANCESE, DIRETTA DALLO STESSO OTSEP SU SCENEGGIATURA DI JACQUES COMPANEEZ E JEAN JACOBY, IL CAST E' IN GRAN PARTE LO STESSO, FATTA ECCEZIONE PER ANNA MAGNANI (SOSTITUITA DA JANINE MERREY), GUGLIELMO SINAZ (RENE' BERGERON), ANTONIO CENTA (JACQUES BERLIOZ) E MEMEO BENASSI (GEORGE PAULAIS).
CRITICA
"E' curioso che gli autori del film, Ozep e Soldati, i quali, dallo stretto punto di vista dell'effetto drammatico, avevano saputo così abilmente congegnare i primi tre quarti della pellicola, siano rimasti nell'ultimo così a corto di risorse. Tutta la parte finale (...) è riuscita arida e prevista. Annie Vernay ha portato nel personaggio una grazia, una effusione, una adolescenza direi quasi irreparabile e straziante. (...) Accanto ad Annie Vernay spicca, nella parte di Orloff, Pierre Richard-Willm, eccezionalmente intenso e sincero. (...) Tra gli italiani la Magnani nel tipo di un'aggressiva camerista e Memo Benassi nelle poche briciole che gli lasciano." (Filippo Sacchi, 'Corriere della Sera', 19 marzo 1938)