La monaca nel peccato

ITALIA 1986
Susanna Simonin viene violentata dall'uomo che lei ritiene suo padre (ma che in realtà è il patrigno) e quindi la famiglia per evitare ogni scandalo la chiude in convento. La ragazza è disperata non ha la vocazione, anzi si sente attratta in modo irresistibile dai piaceri della vita mondana. La sua bellezza e la sua ambiguità turbano la madre superiora che inizia a proteggerla e a dimostrarle apertamente affetto e benevolenza. Questo suscita la gelosia maligna di suor Teresa, vice madre superiora, ex favorita della superiora che si vede così messa da parte col rischio inoltre di perdere la sua supremazia nel convento. Perciò incomincia un gioco sottile per far cadere in disgrazia suor Susanna verso la quale fa convergere l'odio di tutte le suore. Le consorelle non sono certo religiose modello; chi spasima per Nazareno, il giovane uomo di fatica del convento, chi ha una condotta ambigua e morbosa, chi usa un linguaggio da caserma e fa scherzi di pessimo gusto, chi prova un piacere fisico a frustare a sangue le suore che hanno commesso qualche mancanza vera o presunta che sia. Suor Susanna è sempre più perseguitata dalle suore guidate da suor Teresa: invano don Morel, il giovane sacerdote che si è invaghito di lei, e suor Orsola che si dimostra vera amica, cercano di aiutarla. Alla fine suor Susanna è accusata di essere indemoniata ed arriva davanti al vescovo in un vero e proprio processo. Tutte le suore sono contro di lei, la superiora sta per morire e non può più fare niente per lei; suor Orsola è sola contro tutti; don Morel, per paura di compromettersi, non dice una parola per salvarla. Quindi Susanna vistasi accusata da ogni parte, disperata si getta a terra ed inizia a comportarsi veramente da indemoniata come ognuno ormai la crede.
SCHEDA FILM

Regia: Aristide Massaccesi

Attori: Eva Grimaldi - Susanna Simonin, Gilda Germano, Gabriele Gori, Aldina Martano, Katalin Murany, Martin Philip, Maria Pia Parisi, Beba Balteano, Karin Well, Gabriele Tinti

Sceneggiatura: Antonio Bonifacio, Daniele Stroppa

Fotografia: Aristide Massaccesi

Musiche: Guido Anelli (II), Stefano Mainetti

Montaggio: Aristide Massaccesi - Dario Donati

Durata: 89

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Tratto da: liberamente tratto dal romanzo "La religeuse" di Denis Diderot.

Produzione: FILMIRAGE

Distribuzione: D.M.V. (1986), AVO FILM, DVD: ITALIA 7 GOLD (79', 2009)

NOTE
- REGIA E MONTAGGIO SONO ACCREDITATI NEI TITOLI A DARIO DONATI.

LA REVISIONE MINISTERIALE DEL FEBBRAIO 2009 HA ABBASSATO IL DIVIETO DAI 18 AI 14 ANNI.
CRITICA
"Il fatto è che stavolta il nostro campione del cinema porno, attribuendo a un Dario Donati il montaggio e la regia e assumendo in proprio il solo merito della fotografia, va sul classico: addirittura su quel 'La religieuse' di Diderot, scritto nel '700, che è uno dei proverbiali cavalli di battaglia dell'anticlericalismo, composto dal direttore dell'Enciclopedia per denunciare le violenze esercitate dalla Chiesa sulle anime candide, già portato sullo schermo una ventina d'anni fa dal francese Jacques Rivette e poi puntualmente ripreso da chi ama sbirciare dal buco delle sacre serrature. Il romanzo di Diderot ebbe la sua importanza, ma rielaborato in modo da mutarlo in più luoghi e dargli un epilogo diverso perde ogni senso storico e culturale, ed è degradato a canovaccio d'un porno soft al quale la vacua eleganza della messinscena toglie ogni brivido erotico."(Giovanni Grazzini, 'Il Corriere della Sera', 16 ottobre 1986)

"Forse perché figlia illegittima, suor Susanna è stata avviata ai voti, ma non ha la vocazione. Il convento è retto da un'ambigua madre superiora, la sua vice ne è innamorata (anche per motivi di carriera), suor Agata ha parecchi turbamenti, per i corridoi del sacro edificio gira un appetibile Nazareno, trovatello allevato dalle suore ma ora abbastanza cresciuto. Con un nitore formale degno di miglior causa, 'La monaca del peccato' (1986) ripercorre luoghi comuni e dicerie sui segreti conventuali. La fotografia di Massacesi e la regia di Donati insistono sul contrasto (anche cromatico) tra la severità della vita monastica ed inquietudini non spente. Assai bella la protagonista Eva Grimaldi." (Antonella Ely , 'Il Giornale di Sicilia' , 3 novembre 1986)