LA GRANDE PECCATRICE

LA BAIE DES ANGES

FRANCIA 1962
Jean Fouernier un modesto impiegato di banca che sta per partire per le vacanze si lascia convincere da un collega accanito giocatore di roulette ad accompagnarlo al casinò di Enghien dove incrociano una donna elegante che viene malamente allontanata dal locale. La fortuna assiste l'impiegato che vince 480.000 franchi e con questi decide di partire per la riviera e ritentare la sorte. Al Casinò di Nizza incontra la donna di Enghien, l'accosta e punta sullo stesso numero. La serata si conclude con una notevole vincita per i due che si recano a cena durante la quale Jean ascolta la storia della compagna. La donna è divorata dalla passione del gioco e ritornano al Casinò. Ancora un'altra vincita e poi il crollo fatale. Per ritornare a casa Jean deve ricorrere al padre. Prima di partire scongiura la donna di accompagnarlo e lasciare quel tipo di vita. Questa inizialmente resiste, ma alla fine sembra decidersi a seguirlo.
SCHEDA FILM

Regia: Jacques Demy

Attori: Jeanne Moreau - Jacqueline Demestrelle, Claude Mann - Jean Fournier, Paul Guers - Caron, Henry Nassiet - M. Fournier, Andre Certes, Conchita Parodi, Andre Canter, Nicole Chollet

Soggetto: Jacques Demy

Sceneggiatura: Annie Maurel, Jacques Demy

Fotografia: Jean Rabier

Musiche: Michel Legrand

Montaggio: Anne-Marie Cotret

Scenografia: Bernard Evein

Durata: 89

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Produzione: PAUL EDMOND DECHARME

Distribuzione: DE LAURENTIIS

NOTE
DIALOGHI: JACQUES DEMY.
COSTUMI: BERNARD EVEIN; GLI ABITI DI J. MOREAU SONO DI PIERRE CARDIN.
CRITICA
"Il film imperniato sulla descrizione del gioco d'azzardo, rivela una discreta abilità tecnica del regista, specie nelle lunghe riprese ai tavoli verdi. Anche se non riesce ad evitare una certa monotonia, riesce tuttavia a variare sensibilmente le angolazioni e i primi piani tanto da dare l'impressione di una vera partecipazione agli stati d'animo dei personaggi. Questi ultimi tuttavia non sono eccessivamente approfonditi psicologicamente, anche se la misurata interpretazione dei protagonisti è abbastanza aderente al significato del film". (Segnalazioni Cinematografiche, volume 54, 1963)