La grande onda

In God's Hands

USA 1999
Un gruppo di surfisti, con l'intento di sfidare onde sempre più grandi, arriva alle Seychelles per un periodo di allenamento. Qui c'è un concerto rock, e la confusione è molto forte. I componenti del gruppo si confrontano tra loro: Mickey dice che le moto d'acqua, oggi molto usate, tolgono purezza alla competizione. A Natale, tutti arrivano alle Haway. Quando la forza del mare è nelle giuste dimensioni, Mickey sa che è il suo turno di affrontare le onde ma la paura lo blocca. Incoraggiato e sollecitato, il giovane decide di provare, ma l'onda è troppo forte, travolge Mickey che sprofonda sott'acqua e muore. Lo scenario quindi si trasferisce in Messico, dove adesso tocca a Shane affrontare e vincere l'onda.
SCHEDA FILM

Regia: Zalman King

Attori: Patrick Shane Dorian - Shane, Matt George - Mickey, Shaun Thomson - Wyatt, Bret Michaels - Philips, Matty Liu - Keoni

Soggetto: Matt George, Zalman King

Sceneggiatura: Zalman King, Matt George

Fotografia: John Aronson

Musiche: Amanda Scheer-Demme, Paradise

Montaggio: Joe Shugart, James Gavin Bedford

Scenografia: Paul Holt, Marc Greville-Mason

Costumi: Jolie Anna Andreatta

Durata: 92

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: TOM STERN, ESSY NIKNEJAD PER TRISTAR PICTURES - TRIUNPH FILMS

Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA (1999) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO.

CRITICA
"Zalman King, regista di film dozzinali come 'Orchidea Selvaggia' e 'Il Delta di Venere', si abbatte sulla programmazione come una piaga d'Egitto. Questo 'La grande onda' potrebbe essere valutato secondo la definizione corretta di film trash, ovvero la copia volgare di un modello considerato 'alto'. Dunque, i riferimenti sono chiari: 'Un mercoledì da leoni', 'Point Break'... Ma in realtà il nuovo exploit di King ha delle incredibili ambizioni a partire dal titolo originale 'Nelle mani di Dio', peraltro involontariamente comico se si cerca di seguire (a fatica) l'accozzaglia di rimasugli filosofici e religiosi ammassati dalla sceneggiatura. In definitiva, estenuante videoclip simile a una cartolina esotica in movimento". (Mauro Gervasini, 'Segnocinema', settembre/ottobre 2000).