LA GRANDE AURORA

ITALIA 1946
Renzo Gamba, giovane compositore di talento, non riuscendo ad affermarsi a Roma dove vive con la moglie Anna ed un figlio in tenera età, parte da solo per Parigi in cerca di fortuna. Anna s'impiega in una grande sartoria, ma una grave malattia del piccolo Pierino la costringe a ricorrere a suo padre il Comm. Bellotti, ricco negoziante che le impone di trasferirsi col bambino nella casa paterna e di accettarne la disciplina. Così il ragazzo ha le cure necessarie e guarisce. Per opera di un sacerdote intelligente e pieno di santo entusiasmo, Pierino che ha rivelato eccezionali disposizioni per la musica può avere malgrado l'opposizione del nonno, nemico giurato degli artisti, gl'insegnamenti necessari. Anna intanto è corsa a Parigi, dove il marito ha toccato l'estremo della miseria e dell'abiezione e quando riesce a riportarlo a Roma, giunge in tempo per assistere al trionfo di Pierino che si esibisce per la prima volta come direttore d'orchestra eseguendo una sinfonia del padre.
SCHEDA FILM

Regia: Giuseppe Maria Scotese

Attori: Renée Faure - Anna, Rossano Brazzi - Renzo, Giovanni Grasso - Padre Di Anna, Michele Riccardini - Don Terenzio, Yvonne Sanson - La Soubrette, Fausto Guerzoni - Fausto, Pierino Gamba - Pierino Il Dirett D'Orchestra Di 9 Anni, Dante Maggio, Guglielmo Sinaz, Loris Gizzi

Soggetto: Edoardo Micucci, Giuseppe Maria Scotese, Cesare Zavattini, Giovanna Soria, Massimo Ferrara

Sceneggiatura: Edoardo Micucci, Giuseppe Maria Scotese, Cesare Zavattini, Giovanna Soria, Massimo Ferrara

Fotografia: Otello Martelli

Musiche: Edoardo Micucci

Montaggio: Eraldo Da Roma, Mirelle Bessette

Scenografia: Italo Mancini

Durata: 90

Genere: COMMEDIA

Produzione: SCALERA FILM

Distribuzione: SCALERA FILM (1948)

NOTE
IL FILM FU INIZIATO NEI PRIMI MESI DEL 1944 POI, DOPO UN'INTERRUZIONE PER MOTIVI BELLICI, FU TERMINATO NEL 1946 E DISTRIBUITO NEL 1948 MA NON AVEVA CERTO UNO SPIRITO NEOREALISTA.
HA COLLABORATO AL SOGGETTO E ALLA SCENEGGIATURA ORESTE BIANCOLI (NON ACCREDITATO). - HA COLLABORATO ALLA SCENOGRAFIA: VITTORIO VALENTINI (NON ACCREDITATO).
CRITICA
"Malgrado la convenzionalità del soggetto e alcuni difetti di realizzazione, il film può essere collocato fra le opere discrete della nostra produzione. Interpretazione non straordinaria ma sorvegliata ed efficace [...]". (A. Albertazzi, "Intermezzo", n. 13/14/15, del 15/8/1948).