LA FINE DELLA NOTTE

ITALIA 1990
Claudio e Vincenzo, due amici: uno fa il meccanico l'altro lavora in una conceria. La loro vita scorre monotona fino al giorno in cui hanno una discussione con Meroni, un contadino che li ha sorpresi nella sua proprietà. Gli eventi precipitano. Il Meroni viene colpito, comincia così un'avventura angosciosa che porta i due amici ad uccidere, a rubare, a ricattare tutte le persone che incontrano durante la loro fuga.
SCHEDA FILM

Regia: Davide Ferrario

Attori: Claudio Bigagli - Claudio, Dario Parisini - Vincenzo, Mario Valdemarin - Meroni, Silvia Corti - Moglie Di Meroni, Silvano Piccardi - Emigrante, Raffaele Fallica - Ernesto Giudici, Daniele Del Pozzo - Figlio Giovane Ricci, Massimo De Vita - Fusco, Patrizia Zappa Mulas - Figlia Di Meroni, Rosanna D'Andrea - Lucia, Riccardo Magherini - Giovane Carabiniere, Giovanni Calò - Funzionario, Albino Bignamini - Giovanni, Paolo Bessegato - Tenente De Grada, Pietro Bertola - Fotoreporter, Dida Baracchi - Sua Moglie, Andrea De Meo - Zanin, Igor Valandro - Suo Figlio, Margherita Sypniewska - Sua Moglie, Eva Spadlo - Sua Figlia, John Sayles - Wayne, Giovanni Ferretti - Figlio Di Ricci, Sacha Premory - Ragazza Di Wayne, Roberto Palmieri - Metronotte, Andrea Novicov - Sottufficiale, Antonella Nappi - Sua Moglie, Adriano Micantoni - Il Vecchio Ricci, Alessandro Baldinotti - Beppe, Gigi Ghiringhelli - Il Fratello, Massimo Mazzucco - Psicologo, Antonio Rosti - Giovane Carabiniere, Edoardo Barzano - Suo Figlio, Eugenio Mastrorocco - Mastrostefano, Emma Pagnoni - Sua Figlia

Soggetto: Davide Ferrario

Sceneggiatura: Davide Ferrario

Fotografia: Roberto Schaefer

Musiche: Tom Waits, Daniele Bacalov

Montaggio: Michael Esser

Durata: 95

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: PAOLO PAGNONI PER PAGNONI FILM

Distribuzione: MIKADO FILM - VIVIVIDEO

CRITICA
"Grazie anche all'oculata scelta degli interpreti, Claudio Bigagli, già apprezzato in film dei Taviani e di Moretti nonché scrittore e drammaturgo, e Dario Parisini proveniente dalla scuderia di Avati, 'La fine della notte' s'impone per la grande autenticità dei caratteri e dei comportamenti, differenziati con sottigliezza di sfumature. Ma altrettanto s'impone la compattezza del racconto con le sue crudezze e tensioni mantenute su ritmi pacati che danno un senso malinconico d'ineluttabilità, come appunto in certi modelli d'oltreoceano, con più avvertibile rimando a 'La rabbia giovane' di Mallick. Non poche le idee di sceneggiatura tradotte in sequenze molto belle e significanti, come quella della corsa sul trattore attraverso i campi: più che un tentativo di fuga, un gioco dei disperati prima della fine. Conforme alla ricercatezza di stile è pure la splendida fotografia, prevalentemente notturna, dell'americano Robert Schaefer. Ed emblematico del mito cinematografico caro a Ferrario è il ruolo di un ex militare USA, il solo amico di cui dispongono i criminali senza causa, affidato a John Sayles, sceneggiatore e regista di punta nel cinema off-Hollywood." (Leonardo Autera, 'Il Corriere della Sera', 2 Giugno 1990)

"Con motivato ammiccamento al genere noir che non diventa mai formalismo (eccellente giustificata la fotografia buia di Robert Shaefer e il periodare analitico del montaggio) 'La fine della notte' perde qualcosa soltanto quando il tragico fa i conti con lo stile freddo, spolpato d'emozioni e di reazioni caricate. Una scelta coraggiosa, che fa di questo film, finalmente, un esempio diverso e opposto al cinema italiano carino e commovente. L'equilibrio stilistico deve molto a Bigagli e Parisini, che risolvono creativamente i difficili personaggi, frammentati da un'istintività al limite della patologia, eppure così normali, vicini, insofferenti e sofferenti." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 6 Giugno 1990)

"'La fine della notte', arricchito dalla magica fotografia di Robert Schaefer e dalle ballate rauche e romantiche di Tom Waits, è un riuscito e vitalissimo incontro fra la tradizione del cinema indipendente americano e la ruvida pensosità di Ferrario, che con questo film si dimostra uno degli autori più interessanti dell'ultima generazione." (Vice, 'Il Giornale', 2 Giugno 1990)