LA FIGLIA DI RYAN

Rosy, figlia di Tom Ryan, l'uomo più ricco di Kirrary, un misero villaggio irlandese, sogna di evadere dall'ambiente che la circonda ma finisce con lo sposare Charles Shaughnessy, il maestro del villaggio, uomo rozzo ma gentile, innamorato di lei sin da quando era sua allieva. Quando a Kirrary arriva il maggiore Randolph Doryan, nuovo comandante del presidio britannico, tra Rosy e l'ufficiale nasce ben presto una forte passione che provoca il risentimento del pastore Collins, del deforme ma sensibile Michael e di tutti gli abitanti che vedono in lei non solo un'adultera ma anche una collaborazionista in quanto nella guerra tra Inghilterra e Germania gli irlandesi avevano dato segni di propendere per quest'ultima. Una notte un peschereccio tedesco arriva Kirrary e sbarca una partita di armi. Tom O'Leary, eroe della rivoluzione irlandese, è l'organizzatore di questa azione. Ma una tempesta scoppia improvvisa e O'Leary e i suoi non riescono a raggiungere le zattere sulle quali è stato sbarcato il carico. Chiedono allora aiuto al patriota del posto, Ryan, il padre di Rosy; ma questi, abile doppiogiochista, cerca di trarsi d'impaccio venendo a un compromesso: spinge gli abitanti del villaggio ad aiutare O'Leary e corre al presidio per avvertire gli inglesi. Fallita l'operazione di O'Leary, la folla si scatena contro Rosy che, ritenuta colpevole della delegazione, viene percossa e umiliata. Anche Charles, sopraggiunto in soccorso della moglie, subisce la stessa sorte. L'umiliazione comune subita in pubblico ha l'effetto di riavvicinare i due coniugi. Mentre Randolph, comprendendo di aver ormai perduto l'amore di Rosy, si toglie la vita, Charles e la moglie decidono di lasciare per sempre il villaggio per riprendere altrove la loro esistenza in comune.