La felicità è un sistema complesso

- Regia:
- Attori: - Enrico Giusti, - Achrinoam, - Carlo Bernini, - Filippo Lievi, - Camilla Lievi, - Zio Umberto, - Bernini Sr., - Nicola Giusti, - Ivano, - Matteo Borghi, - Assistente di Bernini
- Soggetto: Gianni Zanasi
- Sceneggiatura: Gianni Zanasi, Michele Pellegrini, Lorenzo Favella
- Fotografia: Vladan Radovic
- Musiche: Niccolò Contessa - La canzone "Torta di noi" è di Niccolò Contessa.
- Montaggio: Rita Rognoni
- Scenografia: Roberto De Angelis
- Costumi: Grazia Colombini
- Suono: Gianluca Costamagna, Stefano Campus
- Durata: 117'
- Colore: C
- Genere: COMMEDIA
- Produzione: RITA ROGNONI, BEPPE CASCHETTO PER PUPKIN PRODUCTION, IBC MOVIE, RAI CINEMA
- Distribuzione: BIM
- Data uscita 26 Novembre 2015
TRAILER
RECENSIONE
Otto anni dopo il “fenomeno” Non pensarci (diventato poi anche una serie tv), Gianni Zanasi torna dietro la macchina da presa per seguire le gesta di Enrico Giusti, insolito “tagliatore di teste” che avvicina dirigenti incompetenti e irresponsabili: li frequenta, ci diventa amico, e li convince ad abbandonare la nave prima che le aziende falliscano, evitando così il licenziamento di numerose persone. Sarà il prossimo caso, però, insieme all’incontro/scontro con la fidanzata israeliana del fratello minore, a minare progressivamente le sue certezze.
Zanasi torna a puntare su Mastandrea per portare avanti la sua idea di cinema scanzonato-riflessivo, fluttuante-musicale: “Da regista sogno una platea che si alza e si mette a ballare tutta insieme mentre continua a guardare il film”. E allora si spazia dai Nouvelle Vague (con la celebre cover di In a Manner of Speaking) ai Dead Can Dance di Children of the Sun, oltre all’apporto originale di Niccolò Contessa (I Cani): immagini, ralenti e suoni sovrastano il racconto, Mastandrea ne diventa giocoforza l’estroso frontman, il senso di estraneità della Yaron (La sposa promessa) aumenta anziché decrescere: poteva essere zuppa, invece è pan bagnato. E viceversa.
NOTE
- PRESENTATO AL 33. TORINO FILM FESTIVAL (2015) NELLA SEZIONE 'FESTA MOBILE'.
- CANDIDATO AI DAVID DI DONATELO 2016 PER: MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA (GIUSEPPE BATTISTON) E CANZONE ORIGINALE.
- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2016 PER LA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE.
CRITICA
"Nella più bella scena d'amore vista quest'anno i protagonisti non si baciano, anzi non si toccano e a dire il vero non toccano neppure le lenzuola, ma per scoprire come fanno bisogna vedere 'La felicità è un sistema complesso', il nuovo film di Gianni Zanasi (...). Uno di quei lavori imperfetti e toccanti, bizzarri e lontani da ogni moda, che richiedono un pizzico d'attenzione in più ma ripagano lo spettatore accompagnandolo per un pezzo dopo la visione. La storia in sé è abbastanza complicata, ma alla fine conta poco. Contano i sentimenti aggrovigliati (cioè autentici) che la accompagnano, e che il film dipana con l'ironica grazia già dimostrata da Zanasi in 'Non pensarci'. (...) Su questa trama insieme limpida e bislacca, Zanasi e i suoi eccellenti attori (tra cui Giuseppe Battiston e Teco Celio, entrambi già in 'Non pensarci'), allestiscono un sorridente e a tratti esilarante 'mystery' interiore fatto di figli senza padri e di buffoni senza più Re, in cui tutti prima o poi devono fare i conti con le bugie che raccontano a se stessi. Scena chiave: Mastandrea che si tuffa vestito in piscina per riconquistare l'attenzione dei padroni. Ma tutto il film è dominato da questo attore sempre più libero e sorprendente. Mentre Zanasi si conferma uno dei nostri pochi registi ancora capaci di raccontare con finezza i gruppi, le famiglie, le società." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 23 novembre 2015)
"Il guizzo c'è, nel soggetto e nella personalità che Zanasi dimostra nel maneggiare il cinema valorizzando ogni sua componente. Che però rischia di prevalere sulla chiarezza del disegno, a favore dell'esercizio di stile." (Paolo D'agostini, 'La Repubblica', 26 novembre 2015).)
"Grande alchimia tra Mastandrea e Yaron, ottimi comprimari quali Giuseppe Battiston e Teco Celio, è un film imperfetto e discontinuo (scelte enfatiche, macchina da presa che ruota a 360 , la musica dei Cani, e non, troppo pervasiva...), ma coraggioso e speranzoso: cambiare dentro per lottare contro il Sistema, si può? Zanasi e Mastandrea ci credono: cercansi proseliti." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 26 novembre 2015)
"Si capisce poco e ci si annoia parecchio nell'amara e ancor più pretenziosa commedia di Gianni Zanasi. (...) Tante parole da far venire il mal di testa e un titolo che sembra fatto per allontanare il pubblico." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 26 novembre 2015)