LA DONNA PERDUTA

ITALIA 1941
Dalla omonima operetta del Maestro Pietri. La ex cameriera di una nobile famiglia di provincia ritorna nel paesotto dopo essere divenuta una celebre cantante di arte varia. Il fidanzato della figliuola dei nobili del luogo, preso dalle grazie della canzonettista, la segue in città. La sua fidanzata, di notte tempo, accompagnata dal fedele cameriere - che a sua volta fu fidanzato con la canterina quando era cameriera - corre dietro ai due. La famiglia, quando scopre la fuga, insegue anch'essa i fuggitivi. Dopo una serie di contrattempi, di equivoci e di episodi comici, tutto si conchiude nel modo migliore: la contessina riconquista l'affetto del proprio fidanzato e il cameriere l'interessamento della artista.
SCHEDA FILM

Regia: Domenico Gambino

Attori: Tino Scotti - Il Cameriere Asdrubale, Alda Perosino, Elena Del Mare, Roberto Bianchi, Vanda Basso, Elli Parvo - Ivonne/Giacomina, Osvaldo Genazzani - Alberto, Alberto Capozzi - Il Barone, Gildo Bocci - Galileo, Luisella Beghi - Doretta, Oreste Bilancia, Amedeo Vecci, Pina Gallini, Luigi A. Garrone, Giulio Alfieri, Mary Cleo Tarlarini, Carlo Campanini - Giovanni Il Cameriere

Sceneggiatura: Camillo Dell'Anguillara, Aldo Vergano

Fotografia: Ubaldo Arata

Musiche: Giuseppe Pietri

Scenografia: Nino Maccarones

Durata: 96

Tratto da: DALL'OPERA OMONIMA DI GIUSEPPE PIETRI SU LIBRETTI DI GUGLIELMO ZORZI E GUGLIELMO GIANNINI

Produzione: ALFONSO RUO E MICHELE MACCHIA PER L'IRIS

Distribuzione: GENERALCINE

NOTE
MUSICA ADATTATA E DIRETTA: UGO GIACOMOZZI DIRETTORE DI PRODUZIONE: CELESTINO CAIRELLA L'ATTORE DEL "MUTO" ALBERTO CAPOZZI APPARE IN QUESTO FILM CON IL NOME POSTICCIO DI UGO LANDI LA CONSULENZA PER LA TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA DELL'OPERETTA è DI GUIDO RICCIOLI. CANTANO ELISA GATTI PORCINAI E ARTURO FERRARA
CRITICA
"(...) Tutto, naturalmente finisce per il meglio, in questa vicenda un po' sentimentale e un po' farsesca nella quale c'è un poco di Nanà e un poco di Nonna Speranza. I costumi e gli ambienti sono della seconda metà dell'800 e sono indovinatissimi (...) Tutti gli altri si fanno onore, dalla Parvo al Campanini (...)". (Vice, "Il Messaggero" 20/3/1941)