LA CALIFFA
La "Califfa" (nomignolo che in Emilia viene attribuito alla donna autoritaria e spregiudicata) è la giovane vedova di un operaio ucciso a Parma durante uno scontro con le forze dell'ordine. Nemica acerrima dell'industriale Doberdò, proprietario della fabbrica presso la quale lavorava il marito, la "Califfa" muta il suo atteggiamento nei confronti dell'uomo il giorno in cui lo vede tener testa spavaldamente agli operai e ai propri colleghi imprenditori che, con il loro atteggiamento, hanno costretto un industriale fallito ad uccidersi. Entrata in contatto con Doberdò, la "Califfa", attraverso una serie di burrascose discussioni, comincia ad apprezzare la buona fede dell'uomo e l'aspirazione a cambiare lo stato delle cose. Doberdò, da parte sua, per ricambiare la simpatia della donna, che diventa la sua amante, rileva la fabbrica dell'industriale suicidatosi e la affida in gestione agli stessi operai. Il suo atteggiamento suscita però l'immediata reazione degli altri industriali; un giorno, mentre ritorna con la sua donna da un convegno, egli viene ucciso da alcuni sconosciuti.
CAST
- Regia:
- Attori: - Irene Corsini, La "Califfa", - Annibale Doberdo', - Clementine, Moglie Di Doberdo', - Bisacco, - Il Principe Industriale, - Il Monsignore, - L'Industriale Fallito, - Un Industriale, - Giampiero Doberdo', - Amante Di Irene, - Moglie Dell'Industriale Fallito, - Questore, - Operaio Sindacalista, - Un Operaio, - Un Industriale, - Cameriere, - Domestica Dei Doberdo'
- Soggetto: Alberto Bevilacqua
- Sceneggiatura: Alberto Bevilacqua
- Fotografia: Roberto Gerardi
- Musiche: Ennio Morricone
- Montaggio: Sergio Montanari
- Scenografia: Giantito Burchiellaro
- Costumi: Luciana Marinucci
NOTE
- REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1996.
- PREMIO DAVID DI DONATELLO (1971) COME MIGLIORE ATTORE AD UGO TOGNAZZI.
- PREMIO DAVID DI DONATELLO (1971) COME MIGLIORE ATTORE AD UGO TOGNAZZI.