La bomba

ITALIA 1999
Nino e Sergio hanno sempre sognato di diventare attori. Insieme decidono di andare a New York per un'audizione all'Actors Studio. Qui conoscono Gaetano, cameriere in un ristorante cinese, anch'egli aspirante attore. Nino e Gaetano superano l'audizione mentre Sergio, bocciato, prende il posto di Gaetano al ristorante. Ma i soldi sono pochi e le spese tante. Così una sera Nino e Gaetano per scherzo telefonano al ristorante, fingendosi membri di una nuova 'famiglia mafiosa' e minacciando di far saltare il locale se non riceveranno 3000 dollari. Con loro grande stupore, la minaccia ottiene un esito positivo. Sergio, impaurito, dice che bisogna restituire il denaro. Nino e Gaetano sono contrari: se ha funzionato una volta, funzionerà ancora, basta imitare lo stile mafioso, e in fondo sono attori e devono saperlo fare. In poco tempo, insieme a Daisy, anche lei attrice in prova, mettono insieme un mucchio di soldi. Ma a questo punto l'anziano boss mafioso don Vito li convoca presso la sua villa. Dopo vari equivoci, Nino si ritrova sposato con Immacolata, figlia di don Vito. Alla festa di matrimonio arrivano i cinesi. Scontro feroce, sparatoria: gli italiani muoiono tutti. Ma a questo punto, il regista grida 'stop'. Si trattava di un film che poi esce nelle sale con grande successo. Gli attori protagonisti vengono contattati per un seguito. Allora alzano il prezzo e fanno minacce, se non saranno accontentati.
SCHEDA FILM

Regia: Giulio Base

Attori: Alessandro Gassmann - Nino, Rocco Papaleo - Gaetano, Enrico Brignano - Sergio, Lola Pagnani - Daisy, Chiara Muti - Immacolata, Vito Antuofermo - Pippo Messina, Vittorio Gassman - Don Vito Bracaloni, Shelley Winters - L'esaminatrice dell'Actors' Studio, Paola Quattrini - Alba

Soggetto: Giulio Base

Sceneggiatura: Filippo Ascione, Giulio Base

Fotografia: Dante Dalla Torre

Musiche: Leo Gadaleta

Montaggio: Nicola Barnaba, Micaela Di Vito - assistente

Scenografia: Alessandro Rosa

Arredamento: Giuseppe De Luca

Costumi: Paola Bonucci

Effetti: Roberto Ricci

Durata: 95

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: MARCO POCCIONI E MARCO VALSANIA PER FREEWAY PRODUCTION, MEDUSA FILM, IN COLLABORAZIONE CON TELE+

Distribuzione: MEDUSA FILM (1999) - MEDUSA HOME ENTERTAINMENT

NOTE
- ULTIMA APPARIZIONE SUL GRANDE SCHERMO DI VITTORIO GASSMAN E DI SHELLEY WINTERS.
CRITICA
"Giulio Base, torinese, 35 anni, nei film precedenti ('Crack', 'Lest', 'Lovest', 'Poliziotti') pareva portato ai temi drammatici e nella repentina conversione alla farsa non risulta a suo agio. Vittorio Gassman, capomafia senile smemorato e distratto, è generoso, bravo; suo figlio Alessandro Gassman confonde la recitazione con lo strepito, e ha gli occhi troppo truccati". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 25 ottobre 1999)

"Bomba di carta. L'ennesimo tentativo di fare solletico al pubblico italiano e sottrarlo alla tv con il 'profumo di commedia'. In trincea la famiglia Gassman (diretta da Giulio Base): Alessandro, con una combriccola di aspiranti attori a New York, mette in piedi una falsa gang mafiosa del pizzo; Vittorio è il vero boss; l'ex moglie Shirley Winters l'insegnante dell'Actors Studio. Divertimento innocuo, di gag, con varie inverosimiglianze, tenero quando ricordi 'I soliti ignoti' e l'affetto delle parentele". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 23 ottobre 1999)

"Lo spunto è spiritoso e anche originale, almeno fino al giochino che vede riuscire così bene il trucco dei finti mafiosi, dopo, però, sia la struttura del racconto, scritto da Giulio Base e da Filippo Ascione, sia i modi di rappresentazione non riescono a mantenersi sempre all'altezza della trovata iniziale. Certo, quel terzetto di amici è disegnato con tratti ameni, di rado, però, si va al di là della caratterizzazione facile. Un po' più solido il personaggio del boss. Grazie però a Vittorio Gassman, e quello della direttrice dell'Actor's Studio, fatto interpretare da Shelley Winters. Anch'essi, comunque si perdono in un contesto in cui tutto e tutti sono coloriti, oltre il necessario, in cifre in cui la commedia sembra privilegiare i toni esagitati. L'unico, a parte i due autorevoli anziani, che riesca ad imporsi con una recitazione controllata e anche composita è Alessandro Gassman." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 23 Ottobre 1999)

"Soggiorni al Plaza, festa di San Gennaro a Little Italy, la falsa sudamericana Lola Pagnani con la passione dei cannoli, shopping newyorkese, canzoni ('Tu vvo' fa' l'americano'). Giulio Base, torinese, 35 anni, nei film precedenti ('Crack', 'Lest', 'Lovest', 'Poliziotti') pareva portato ai temi drammatici e nella repentina conversione alla farsa non risulta a suo agio. Vittorio Gassman, capomafia senile smemorato e distratto, è generoso, bravo; suo figlio Alessandro Gassman confonde la recitazione con lo strepito, e ha gli occhi troppo truccati." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 25 Ottobre 1999)