L'Arte della Felicità

- Regia:
- Soggetto: Alessandro Rak
- Sceneggiatura: Alessandro Rak, Tony Kendall (II)
- Musiche: Antonio Fresa, Luigi Scialdone - La canzone "'A Malìa" (musica e testi di Dario Sansone) è interpretata da Foja.
- Montaggio: Marino Guarnieri
- Scenografia: Alessandro Rak
- Suono: Luigi Scialdone, Giancarlo Rutigliano, Stefano Grosso
-
Altri titoli:
The Art of Happiness
- Durata: 82'
- Colore: C
- Genere: ANIMAZIONE
- Specifiche tecniche: HD, DCP
- Produzione: LUCIANO STELLA PER BIG SUR, IN COLLABORAZIONE CON MAD ENTERTAINMENT, RAI CINEMA E CINECITTÀ LUCE
- Distribuzione: ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ
- Data uscita 21 Novembre 2013
TRAILER
RECENSIONE
L’arte di arrangiarsi è da sempre una delle prerogative del popolo napoletano. Cosa è però questa capacità, se non una tensione al superamento di uno stato di afflizione? Se ad essere in ballo è il raggiungimento di un equilibrio tanto vale dire che i napoletani, come tutti del resto, tendono alla felicità. Ciò che li rende unici rispetto agli altri è che strada facendo filosofeggiano, discettano, si perdono in mille pensieri. Non a caso Sergio, il protagonista del film di animazione L’arte della felicità – che apre la 28 Settimana della Critica – , della parola è un campione. E non meno lo sono gli amici, i parenti e la varia umanità che carica sul suo taxi. Un tempo pianista oggi tassista sui generis, il nostro eroe attraversa una città coperta di rifiuti, cupa, minacciata da un Vesuvio sempre sul punto di ricoprirla di lava incandescente. È mai possibile essere felici in una città come questa? Forse no, ma un lampo può arrivare da un incontro occasionale, da uno scambio profondo dalla condivisione delle emozioni, dall’amore che ognuno riesce a dare o ricevere. Persino, anzi soprattutto, in una città come Napoli.
Racconto di vita e filosofia, l’opera di esordio di Alessandro Rak rappresenta una bella sfida perché l’argomento e il segno grafico la collocano in quella fascia di animazione per adulti virtualmente rischiosa. Invece è proprio questo il merito maggiore dell’autore, l’aver concepito libero da condizionamenti un’opera lontana dagli schemi usuali. Rigorosa, amara, ma con un tocco di speranza che alla fine illumina i personaggi e lo sfondo che li avvolge. Rak ha un grande talento, peccato che i dialoghi spesso siano eccessivamente verbosi e non perfettamente in linea con l’asciuttezza del disegno. Resta tuttavia un esordio di cui tenere conto. E l’autore un animatore di cui si sentirà parlare.
NOTE
- CHARACTER DESIGN: ALESSANDRO RAK, DARIO SANSONE.
- REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MIBAC E IN ASSOCIAZIONE CON ALETEIA COMMUNICATION E ROMAGNOSI 2000 AI SENSI DELLE NORME SUL TAX CREDIT.
- FILM DI APERTURA, EVENTO SPECIALE FUORI CONCORSO, ALLA 28. SETTIMANA DELLA CRITICA (VENEZIA, 2013); HA OTTENUTO IL PREMIO ARCA CINEMAGIOVANI COME MIGLIOR FILM ITALIANO E MENZIONE SPECIALE DEL PREMIO FEDIC.
- CANDIDATO AL DAVID DI DONATELLO E AL NASTRO D'ARGENTO (2014) PER LA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE ("'A MALÌA").
CRITICA
"'L'arte della felicità' è un film di animazione, italiano. Piuttosto speciale. Per l'efficacia del disegno e per l'estrema suggestione delle atmosfere create, più che per l'eccesso di parole retoriche (pesantemente 'filosofiche' ma anche poetiche) del sovrabbondante parlato." (Paolo d'Agostini, 'la Repubblica', 21 novembre 2013)
"Preziosa la formula dietro a questo cartone animato italiano che riunisce una serie di talenti intorno all'illustratore e regista Alessandro Rak e al produttore e co-sceneggiatore Luciano Stella, cui si deve l'idea di un film ispirato alla manifestazione partenopea 'L'arte della felicità', da nove anni luogo d'incontro per filosofi e studiosi. (...) La storia sarebbe originale e poetica, non fosse che il cartone appesantito da un eccesso di dialoghi e riflessioni fatica a trovare una misura." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 21 novembre 2013)
"'L'Arte delle felicità', un film italiano a disegni animati ricco di contributi d'ogni tipo (spesso preziosi) radunati attorno a sé da un noto produttore di Napoli, Luciano Stella, che valendosi esclusivamente di artisti, napoletani come lui, li ha fatti operare all'interno di un gruppo che, con un acronimo, ha definito MAD, e cioè Musica Animazione Documentari, passando poi all'azione con uno stuolo di giovani, registi, sceneggiatori, musicisti, animatori, montatori, insieme con i quali, dal 2005, ha dato vita a una Rassegna intitolata 'L'Arte della felicità'. Come si intitola anche questo film realizzato per lui da un trentenne, Alessandro Rak, noto autore di fumetti e pronto a far rivivere sullo schermo quella sua passione costruendo appunto uno spettacolo unicamente sulla base di disegni animati. Uno spettacolo insolito, di gusto, con un rispetto attento delle esigenze del cinema. (...) Immagini abbacinate, spesso percorse da fiamme, da veli, da lampi, da vivacissimi colori, con personaggi costruiti con nitidi segni realistici in voluto contrasto con la visionarietà dell'insieme, cui si aggiungono, fugaci ma intensissime, delle sollecitazioni poetiche come un cervo tra gli alberi in mezzo a luci soffuse. Mentre le musiche, tutte d'autore, evocano misteri. Un bell'esempio di disegno animato italiano." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo - Roma', 21 novembre 2013)
"Opera prima di Alessandro Rak, inquadra Napoli all'apice del degrado: 'l'embrione dell'apocalisse', un inferno, con Sergio per indolente Caronte, chiamato a raccogliere i pezzi di una vita, e un fratello, che non è più. Prodotta da Luciano Stella con la factory MAD, fa del CGI una promessa realizzata di democrazia audiovisiva: l'abbattimento dei costi riporta i 'cartoon per adulti' in Italia. Pecca però di proselitismo buddista: ok l'afflato spirituale, ma troppo incenso brucia gli occhi..." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 21 novembre 2013)
"Presentato alla Settimana della Critica nell'ultima edizione veneziana, 'L'Arte della felicità' esce nelle sale in 30 copie distribuito dall'Istituto Luce. È una bella notizia, per tanti motivi. Il primo ha a che fare con la natura del film stesso, giacché stiamo parlando di un film italiano d'animazione per grandi, genere pressoché sconosciuto qui da noi. Abbiamo testimoniato qualche incursione straniera, soprattutto di produzione francese e belga, tra le quali 'La triplette di Belleville', 'L'illusionista', 'Panico al villaggio', 'La bottega dei suicidi', 'Valzer con Bashir', 'Paura del buio' (film a episodi, bellissimo, con illustratori di fama alla prova con l'animazione), ma raramente abbiamo trovato distribuito in sala un lungometraggio d'animazione d'autore italiano (per grandi). Per un precedente bisogna risalire alla 'Piccola Russia' di Toccafondo, un kolossal ai tempi. Alessandro Rak, classe '77, diplomato al Centro Sperimentale, è riuscito in questo intento con l'aiuto determinante del produttore Luciano Stella, che qui firma anche la sceneggiatura. Il film s'ambienta a Napoli nei giorni dell'apocalisse dei rifiuti, battuta eternamente dalla pioggia (come fosse la Los Angeles di 'Blade Runner') in una sorta di visione distopica animata dall'errare irrequieto di un tassista una volta musicista, alle prese con la scomparsa del fratello. Tratto inciso e realistico, ma con molte fughe ed effrazioni stilistiche, compresa qualche commistione con il video, seppur ridisegnato, 'L'Arte della felicità' offre come meditazione animata libera ed errabonda, un esempio interessante di scuola napoletana, generoso e alle volte debordante." (Dario Zonta, 'L'Unità', 21 novembre 2013)
"'L'arte della felicità' del fumettista Alessandro Rak (...) conduce lo spettatore attraverso le strade di Napoli a bordo di un taxi dove l'autista, musicista mancato, fa i conti con la morte del fratello, monaco buddista, i fantasmi del passato, dolorose disillusioni, ma non senza un raggio di speranza." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 21 novembre 2013)