Just Like a Woman

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Sienna Miller, Golshifteh Farahani e il regista Rachid Bouchareb vanno in fuga: dal cinema

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FRANCIA 2012
Periferia di Chicago. Marylin è una centralinista insoddisfatta, sposata con il nullafacente e criminale Harvey. La mussulmana Mona, invece, ha sposato l'uomo che ama davvero, ma non riesce ad avere figli ed costantemente oppressa dalla suocera. Le loro storie saranno destinate a incrociarsi quando Marylin scopre il tradimento del marito e Mona viene accusata ingiustamente di aver ucciso la suocera: dirette entrambe verso un popolare concorso di danza del ventre che si tiene a Santa Fe, si incontreranno e viaggeranno spensierate attraverso l'America al ritmo delle prove di ballo e degli spettacoli di danza. Tuttavia, Mona è ricercata dalla polizia...
SCHEDA FILM

Regia: Rachid Bouchareb

Attori: Sienna Miller - Marilyn, Golshifteh Farahani - Mona, Roschdy Zem - Mourad, Bahar Soomekh - Soha, Tim Guinee - George, Chafia Boudraa - Madre di Mourad, Richard Jose - Ezhno, Jesse Harper - Harvey, Sayed Badreya - Tarek, Usman Ally - Ousman, Doug James - Padre di George, Deanna Dunagan - Madre di George

Soggetto: Rachid Bouchareb

Sceneggiatura: Marion Doussot, Jöelle Touma, Rachid Bouchareb

Fotografia: Christophe Beaucarne

Musiche: Éric Neveux

Montaggio: Yannick Kergoat

Scenografia: Petra Barchi

Costumi: Mahemiti Deregnaucourt

Durata: 106

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: ARTE FRANCE, 3B PRODUCTIONS, DOHA FILM INSTITUTE, COHEN MEDIA GROUP, MINERVA PICTURES GROUP, TAGHIT CON THE BUREAU & TASSILI FILMS, IN ASSOCIAZIONE CON ARTIFICIAL EYE E CON LA PARTECIPAZIONE DEL CNC-CENTRO NAZIONALE FRANCESE DI CINEMATOGRAFIA

Distribuzione: MINERVA PICTURES (2013)

Data uscita: 2013-03-07

TRAILER
NOTE
- COREOGRAFIE DANZA DEL VENTRE: FARAH ZEGHLACHE.
CRITICA
"Le premesse evocano 'Thelma & Louise'. Due donne lasciano i rispettivi compagni e si mettono on-the-road. Come dare loro torto? (...) Rispetto al mitico film di Ridley Scott, quello del regista francese di origine algerina Rachid Bouchareb ('Uomini senza legge') è meno coinvolgente e pieno di sorprese. Si tratta soprattutto di una storia di amicizia al femminile; però messa in scena con delicatezza e adatta per festeggiare l'8 marzo, anche al cinema." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 7 marzo 2013)

"L'algerino introspettivo Rachid Bouchareb va in sdegno automatico con un road movie biglietto da visita di un'America amara e di una quota rosa frustrata." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 7 marzo 2013)

"Ha diretto il tutto il regista franco-algerino Rachid Bouchareb, noto per alcuni suoi film in lingua francese, tra i quali 'Poussières de vie', 'Indigènes', 'Hors-la-Loi', sempre candidati all'Oscar per il miglior film straniero. Questo di oggi, il primo ambientato negli Stati Uniti e parlato in inglese, non convince come i precedenti, specialmente dal punto di vista narrativo. Intanto per quel finale grigio (...). Poi per quella serie di piccoli episodi che aspirerebbero a dar colori precisi a un'avventura ripresa invece con poche luci dallo schema solito dei film 'on the road'. Comunque certe pagine hanno un tono giusto, soprattutto quelle che, nel corso del loro viaggio, faranno sostare le due fuggiasche in una riserva indiana i cui abitanti saranno gli unici a dimostrar loro solidarietà. E toni giusti li hanno anche le due attrici al centro, Sienna Miller: Marylin; Golshifteh Farahani: Mona. Dati però gli echi di 'Thelma & Louise' qua e là percepibili tra le pieghe della storia, non direi che reggano il confronto con Susan Sarandon e Geena Davis protagoniste di quel film." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma' 7 marzo 2013)

"La risposta multietnica e post-11 settembre a «Thelma & Louise»? Anche, ma forse qualcosa di più. 'Just Like a Woman' (titolo ripreso da una canzone di Bob Dylan, ma il rock non c'entra) è il titolo più interessante del weekend. (...) La storia è abbastanza prevedibile e impaginata senza grandi voli di fantasia, ma 'Just Like a Woman' si vede con piacere e con partecipazione, e il vero interesse del film si nasconde fra le pieghe del cast e della sua storia produttiva. In primis, il regista: potrebbe sembrare un tipico esordio da cinema Usa indipendente, invece dietro la macchina da presa c'è uno dei principali cineasti maghrebini. Rachid Bouchareb è nato a Parigi nel 1959 e ha un curriculum imponente. (...) Bouchareb sta compiendo un importante cammino all'interno della Babele etnica in cui viviamo. I suoi film raccontano incontri che nascondono dentro di sé scontri epocali e brucianti. Le due bravissime attrici di 'Just Like a Woman' sono l'americana Sienna Miller e l'iraniana Golshifteh Farahani. E', quest'ultima, un nome imprescindibile nel cinema di quel paese. (...) Simbolo di diaspora artistica e di resistenza, Farahani è al tempo stesso una diva e un'icona di tutte le donne iraniane che lottano per la libertà. Esattamente come Bahar Soomekh, che appare nel piccolo ruolo di una poliziotta ed è invece un'attrice iraniana stabilmente attiva negli Usa (...). Bouchareb si sta imponendo come un regista «globale» senza perdere in sincerità. 'Just Like a Woman' non è il suo miglior film, ma partire da qui per andare a ritroso nella sua filmografia può essere un'ottima idea." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 7 marzo 2013)

"Primo titolo di un'ideale trilogia sui rapporti fra States e mondo arabo, la ballata on the road dell'algerino trapiantato in USA Rachid Bouchareb è condotto con una certa, dolente sensibilità, ma la regia è poco incisiva e il film resta esile." (Alesssandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 7 marzo)

"Dopo 'Uomini senza legge', spiace dirlo, il francese Rachid Bouchareb inquadra donne senza regia: 'Just Like a Woman' assembla luoghi comunissimi, scimmiotta 'Thelma & Louise' e si perde per strada, smarrendo - temiamo - più di qualche spettatore. Non succede quasi nulla, e più che un'autentica liberazione di genere si avverte lo spettro delle quote rosa: difficile tifare per l'inglese Sienna e l'iraniana Golshifteh, si aspetta il capolinea, just like a pendolare." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 7 marzo 2013)