Jimmy della collina

La rabbia giovane di Pau tra realismo e parentesi liriche. Una denuncia con stile con un occhio a Truffaut

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ITALIA 2006
Jimmy ha quasi diciotto anni e non ha ancora ben chiaro come sarà il suo futuro. Nato in una famiglia di operai, è cresciuto nella cittadina industriale di Sarroch, in Sardegna, ma non è certo un lavoro in fabbrica quello che vuole dalla vita. A causa del suo temperamento ribelle, finisce in un carcere minorile dove è costretto ad affrontare angosce e violenze, ma dove, nel corso di una lunga notte, cercherà riscatto tentando allo stesso tempo di sfuggire alla propria tendenza verso l'autodistruzione.
SCHEDA FILM

Regia: Enrico Pau

Attori: Nicola Adamo - Jimmy, Valentina Carnelutti - Claudia, Francesco Origo, Massimiliano Mecca, Giovanni Cantarella, Federico Carta, Giovanni Carroni

Soggetto: Massimo Carlotto

Sceneggiatura: Enrico Pau, Antonia Iaccarino

Fotografia: Gogò Bianchi

Musiche: Sickitikis

Montaggio: Johannes Nakajima

Scenografia: Marianna Sciveres

Costumi: Francesca Leondeff

Suono: Riccardo Spagnol - presa diretta

Altri titoli:

Jimmy on the Hill

Durata: 86

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Tratto da: dal romanzo omonimo di Massimo Carlotto (Edizioni E.L.)

Produzione: GUIDO SERVINO PER X FILM, FONDAZIONE OPE

Distribuzione: ARANCIA FILM

Data uscita: 2008-04-24

NOTE
- PREMIO C.I.C.A.E./ARTE & ESSAI AL 59MO FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM LOCARNO (2006).

- IL FILM E' STATO GIRATO IN CINQUE SETTIMANE FRA LE CITTA' DI CAGLIARI, SARROCH, QUARTUCCIU E SERBANIA.

- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2008 PER IL MIGLIOR SONORO IN PRESA DIRETTA.
CRITICA
"Fin dalle prime scene il secondo film del cagliaritano Enrico Pau, occhio attento a emarginati e periferie (il cast mescola pochi attori a personaggi veri), elegge a centro del racconto i corpi dei personaggi. Niente sociologia, nessun moralismo latente o palese. Jimmy ha 17 anni, prima della rapina va a puttane, perché così gli ha consigliato il professionista. E anche dentro, in cella, e poi in comunità di recupero, è sempre il corpo a comandare immagini, parole, gesti. Nei rapporti con i compagni, nell'attrazione impossibile per la volontaria che per ragioni da non rivelare si prende cura di lui (la sempre intonatissima Valentina Carnelutti), nei momenti di verità strappati alla rabbia e ai tentativi di fuga, Pau resta ancorato alla materialità del vivere, al cibo, il sesso, la terra. Dunque firma uno dei rari film italiani immuni dal vizio di questi anni, l'ipocrisia. E proprio per questo capace di restare dentro a lungo, dopo." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 aprile 2008)

"Il bel film di Enrico Pau non giudica, osserva la rabbia giovanile secondo il romanzo di Carlotto e la vita del carcere minorile di Cagliari, inserendo attori, Nicola Adamo e Valentina Carnelutti tra i detenuti. E' quasi tutto vero o verosimile, comprese nevrosi e isterie, fino alla scorciatoia sentimentale in agguato. Ma lo stile è forte e personale, molto alla Truffaut, capace di mordere la vita ma anche di affabularci coi sogni. Una bella conferma." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 maggio 2008)