Italian Sud Est

ITALIA 2003
Caterina viaggia a bordo dei treni della ferrovia Sud-Est, con piccoli treni gialli che attraversano la provincia di Lecce. Ogni giorno parla con qualcuno, un passeggero, un macchinista. E ogni giorno ascolta delle storie, dei ricordi, che parlano di sogni, speranze, ma anche di ingiustizie, di degrado e di abbandono di una terra di frontiera dell'estremo sud-est italiano.
SCHEDA FILM

Regia: Davide Barletti, Edoardo Cicchetti, Lorenzo Conte, Mattia Mariani

Attori: Antonio Aluisi - Se stesso, Caterina Tortosa - Se stessa, Matteo Fraterno - Se stesso, Gianni Monteduro - Se stesso, Alberto Signore - Se stesso, Lea Barletti - Se stessa, Fabrizio Pugliese - Se stesso, Fabrizio Saccomanno - Se stesso, Biagino Bleve - Se stesso, Vincent Brunetti - Se stesso, Mario Fracasso - Se stesso, Ippolito Chiarello - Se stesso

Soggetto: Lorenzo Conte, Davide Barletti - idea, Maurizio Buttazzo - idea, Marco Saura, Caterina Tortosa

Sceneggiatura: Marco Saura

Fotografia: Lorenzo Conte, Davide Barletti

Musiche: Brutopop, Gopher

Montaggio: Lorenzo Conte, Davide Barletti

Durata: 116

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: BETA DIGITAL (16/9)

Tratto da: un'idea di Davide Barletti e Maurizio Buttazzo

Produzione: GIANLUCA ARCOPINTO, AMEDEO PAGANI E FLUID VIDEO CREW PRODUZIONI AUDIOVISIVE INDIPENDENTI, PABLO STORIE

Distribuzione: PABLO FILM

Data uscita: 2003-11-28

NOTE
- PRESENTATO ALLA 60MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2003) NELLA SEZIONE "NUOVI TERRITORI".
CRITICA
"'Italian Sud Est', docu-fiction lirico e ammaliante, un 'True Story' italiano anzi salentino, popolato di matti e di poeti, di arabi e brigatisti, di ricordi e visioni. Chi cerca favole antiche e chi canta o declama in greco, il greco bizantino di quelle parti. Chi inventa vite parallele, arroccato in qualche sperduto casello, e chi addirittura fonda città ideali. Come l'impagabile Vincent, sacerdote e unico fedele del culto ginnico-artistico di se stesso e della propria Utopia realizzata, cittadella kitsch rutilante di luci e colori. Emblema di questo film inclassificabile, imprevedibile, imperdibile. Uno dei più folli e follemente illuminanti di questi anni tiepidi e rassegnati." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 dicembre 2003)