IL VERO E IL FALSO

ITALIA 1972
Nei pressi di Latina vive e lavora la giovane jugoslava Norma Zejzler, che ha una moralità discutibile e che è unita sentimentalmente con Claudio Santini. Costui è sposato con una giovane maestra Luisa, la quale è al corrente della relazione amorosa. Un giorno, nella casa di Norma viene trovata cadavere (è stata bruciata) una donna: è riconosciuta come Norma stessa. Il pubblico ministero Turrisi incrimina (movente la gelosia) Luisa quale autrice dell'assassinio. La donna è condannata a 10 anni di carcere, nonostante alcuni elementi non chiari. Per buona condotta, esce di prigione tre anni prima. La accoglie l'avvocato Marco Manin che, durante il processo, era stato aiutante dell'avvocato difensore della donna, e che era rimasto perplesso circa il verdetto: i due ormai sono sentimentalmente uniti. Scoprono che Norma è viva e che convive con Claudio: Luisa uccide Norma, e perciò viene di nuovo arrestata. Manin - che è il difensore di Luisa - scopre a proposito del primo processo che Turrisi fu negligente e che per tale motivo la donna venne condannata. Raccoglie prove contro Claudio il quale, insieme con Norma, aveva ucciso la donna, da lui sfruttata con lo scopo di spacciarla per Norma. Manin ottiene così l'incriminazione di Claudio, e le attenuanti per Luisa. Ma questa, ascoltata la sentenza, si uccide.
SCHEDA FILM

Regia: Eriprando Visconti

Attori: Terence Hill - Avvocato Marco Manin, Martin Balsam - Turrisi, Maria Teresa Albani, Rita Calderoni, Calisto Calisti, Shirley Corrigan, Ettore Geri, Adalberto Maria Merli, Piero Gerlini, Paola Pitagora

Soggetto: Enzo Gicca Palli

Sceneggiatura: Luigi Malerba, Eriprando Visconti

Fotografia: Marcello Gatti

Musiche: Giorgio Gaslini

Montaggio: Antonio Siciliano

Scenografia: Umberto Turco

Costumi: Umberto Turco

Altri titoli:

THE TRUE AND THE FALSE

THE HASSLED HOOKER

Durata: 99

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: TECHNICOLOR TECHNISCOPE

Produzione: EURO EXPLORER FILM 58

Distribuzione: EURO

CRITICA
Tema del film sono le possibili ingiustizie della procedura istruttoria, che possono essere causate dal ruolo soggettivo e determinante affidato al magistrato inquirente. Chiaramente a tesi, il film si ispira a quelli di André Cayatte, si dilunga in sequenze troppo verbose e possiede limiti nelle tipiche forzature del discorso svolto per partito preso. (Segnalazioni Cinematografiche).