Il terzo tempo

3/5
Sguardo acerbo ma non convenzionale: il rugby come metafora di vita

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ITALIA 2012
Samuel non ha avuto nulla dalla vita, neanche una vera e propria famiglia. Dopo aver passato alcuni anni dentro e fuori dal carcere minorile per furti ed altri piccoli reati, il ragazzo viene inserito in un programma di rieducazione e affidato a Vincenzo, ex campione di rugby e ora assistente sociale che, a sua volta, attraversa una profonda crisi d'identità. Il riscatto di Samuel arriverà grazie alla squadra di rugby allenata da Vincenzo, e gestita da Teresa, e all'amore per Flavia, la figlia dell'allenatore, che lo porteranno a sperare in un futuro migliore...
SCHEDA FILM

Regia: Enrico Maria Artale

Attori: Stefania Rocca - Teresa, Stefano Cassetti - Vincenzo, Lorenzo Richelmy - Samuel, Edoardo Pesce - Roberto, Margherita Laterza - Flavia, Franco Ravera - Giudice di sorveglianza, Pier Giorgio Bellocchio - Allenatore Marcocci, Germano Gentile - Ringo, Valerio Lo Sasso - Capitano, Gianluca Vicari - Chicco, Ludovico Di Martino - Dado

Soggetto: Enrico Maria Artale, Luca Giordano, Alessandro Guida

Sceneggiatura: Enrico Maria Artale, Francesco Cenni, Luca Giordano

Fotografia: Francesco Di Giacomo

Musiche: Ronin

Montaggio: Paolo Landolfi

Scenografia: Laura Boni

Arredamento: Valeria Di Claudio

Costumi: Irene Amantini

Suono: Fabio Conca, Paolo Giuliani, Giuliano Marcaccini

Durata: 96

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: AURELIO DE LAURENTIIS E LUIGI DE LAURENTIIS PER FILMAURO, CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA PRODUCTION

Distribuzione: FILMAURO

Data uscita: 2013-11-21

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO STRAORDINARIO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI-DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTÙ E DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE; IN COLLABORAZIONE CON DIGIPIX E F.LLI CARTOCCI; CON IL PATROCINIO DI COMUNE DI FRASCATI, COMUNE DI GROTTAFERRATA, FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY.

- FILM RICONOSCIUTO DI INTERESSE CULTURALE CON IL SOSTEGNO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI - DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA.

- MENZIONE SPECIALE DEL PREMIO FRANCESCO PASINETTI E PREMIO 'UK-ITALY CREATIVE INDUSTRIES AWARD-BEST INNOVATIVE BUDGET' ALLA 70. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2013) NELLA SEZIONE 'ORIZZONTI'.
CRITICA
"Samuel è un ragazzo 'difficile'. Cresciuto senza famiglia né modelli di riferimento, piccolo criminale, esce dal riformatorio per essere affidato a un programma di reinserimento. Destinazione: un'azienda di allevamento bovino. Samuel scalpita: gli fa schifo l'alloggio assegnato, gli fa schifo di accudire gli animali, fatica a sopportare l'assistente sociale al quale è stato affidato. Costui (Stefano Cassetti, sbrigativo e spiritato) in realtà condivide in parte lo stato d'animo di Samuel. È un ex campione di rugby che ha dovuto rinunciare dopo un 'infortunio, vedovo e padre in difficoltà, deluso, litigioso, tendente ad alzare il gomito. Vincenzo, che allena la locale squadra di palla ovale di proprietà della stessa titolare dell'azienda agricola (Stefania Rocca) che in ambedue le attività sta dando continuità a una tradizione familiare, decide di inserire Samuel nel gioco, convinto delle sue capacità di redenzione. Inizialmente riluttante, diffidente, non accettato dagli altri, Samuel saprà prendere la via del riscatto. E saprà capire l'etica del "terzo tempo", quello che dopo la partita, comunque sia andata, fa gioire insieme vincitori e vinti." (Paolo d'Agostini, 'la Repubblica', 21 novembre 2013)

"Favola sportiva con metafora redentoristica incorporata, 'Il terzo tempo' riesce a prendere forza dai suoi stessi cliché. L'esordiente Artale, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia che ha coraggiosamente coprodotto il film insieme alla Filmauro, si dimostra regista lucido e dominante, al di là del copione caratterizzato da prevedibilità e vezzi edificanti, in grado d'ottenere il meglio da giovani e semisconosciuti talenti. In particolare il protagonista Richelmy, il bad boy Samuel costretto dopo il riformatorio a lavorare in un'azienda agricola e l'antagonista Cassetti, problematico e carismatico assistente sociale incaricato della sua riabilitazione, garantiscono al racconto un vigore e una credibilità estranei al frusto dilemma cinema d'autore/cinema di genere. Nei passaggi migliori - complici l'arruolamento di Samuel nella locale squadra di rugby e i corpo a corpo morali e fisici scanditi dall'adrenalinico montaggio - sembra addirittura di riassaporare il mix di gioventù, amore e rabbia tipico dello storico free cinema dei Richardson, Reisz e Anderson." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 21 novembre 2013)

"Dagli schermi della Mostra del Cinema di Venezia (...) 'Il terzo tempo' di Enrico Maria Artale. (...) romanzo di formazione, un adolescente ribelle uscito dal riformatorio trova un'occasione di riscatto grazie alle regole e alla complicità di una squadra di rugby." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 21 novembre 2013)

"Goffo mélo, che non sarebbe dispiaciuto a De Amicis. Colmo com'è di ostinato ribellismo destinato a trasformarsi in caramellosa bontà. In libertà vigilata, l'irrequieto diciassettenne Samuel lavora di malavoglia in un'azienda agricola. Finché l'assistente sociale Vincenzo, allenatore della locale squadra di rugby lo converte allo sport. Anche se è roba da barzelletta, come l'improbabile presidentessa Stefania Rocca. Meno male: il terzo tempo esiste solo nel titolo." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 21 novembre 2013)

"Piacerà a chi come noi esulta quando si ritrova davanti un giovane regista che non è un bluff Artale sa girare benissimo (le sequenze di rugby sembrano di un regista americano). Il giorno che avrà imparato a sceneggiare (o si sarà trovato uno sceneggiatore) sarà un director di prima fila." (Giorgio Carbone, 'Libero', 21 novembre 2013)