Il superstite

For Those in Peril

4/5
GRAN BRETAGNA 2013
Scozia. Il giovane Aaron, vive in una comunità isolata ed è l'unico superstite di un incidente di pesca, che è costato la vita a cinque persone, tra cui suo fratello maggiore. Spinti da vecchie leggende e superstizioni, gli abitanti del villaggio ritengono Aaron responsabile della tragedia e lo hanno emarginato, ma lui, rifiutandosi fermamente di credere alla morte del fratello, decide di andare alla sua ricerca.
SCHEDA FILM

Regia: Paul Wright

Attori: George MacKay - Aaron, Kate Dickie - Cathy, Nichola Burley - Jane, Michael Smiley - Frank, Brian McCardie - Dott. Forbes, Conor McCarron - Billy, Jordan Young - Michael, James Cunningham - Padre di Aaron, Sharon MacKenzie - Iris, Lewis Howden - Davie, Debbie Dorwood - Moira, Margo Lownie - Margo, Ross Laird - Ross, Andrew Marley - Andrew, Dylan Bruce - Aiden, Davie Ritchie - Alex

Sceneggiatura: Paul Wright

Fotografia: Benjamin Kracun

Musiche: Erik Enocksson

Montaggio: Michael Aglund, Anders Refn - supervisione

Scenografia: Simon Rogers

Costumi: Jo Thompson

Effetti: Perry Costello, Luke Dodd

Durata: 93

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: WARP FILMS

Distribuzione: NOMAD FILM (2014)

Data uscita: 2014-03-06

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO ALLA 52. SEMAINE DE LA CRITIQUE (CANNES, 2013).
CRITICA
"II regista scozzese al suo primo "lungo" Paul Wright e il protagonista George Mackay vantano già un discreto cursus honorum festivaliero tra Berlino, Locarno, Semaine di Cannes. C'è intensità in questo 'Il superstite' ('For Those in Peril', come dice il canto che accompagna la cerimonia funebre di apertura) dove un ragazzo sofferente e difficile viene allontanato dalla piccola comunità marinara scozzese dopo che da un inspiegato incidente in mare, di cui anche il suo idolatrato fratello maggiore è rimasto vittima, è tornato unico superstite. (...) La dimensione allucinata del racconto si intreccia a parentesi realistiche (cosa è davvero accaduto, che persona è davvero Aaron, e che persona era davvero suo fratello? Avranno davvero tutti i torti i rozzi marinai del luogo?) ma l'interessante prova di stile soffoca le potenzialità di coinvolgimento. Il doppiaggio non aiuta." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 6 marzo 2014)

"Esordio per l'inglese Wright alle prese con fratelli inseparabili, mare assassino alla Verga ('I Malavoglia') e psicopatologie polanskiane. (...) Wright è bravo, usa i flussi di coscienza dei personaggi come Malick ma manipola lo spettatore anche più del cinico Hitchcock. È una visione ostica e senza indulgenze, tipica del cinema britannico. MacKay è speciale ma che fosse bravo lo sapevamo fin dai tempi di 'Ragazzi miei' accanto a Clive Owen. Tutto il film poggia sulle sue giovani spalle di protagonista sempre più ambiguo. Candidato agli Oscar inglesi (Bafta) come miglior esordio. Prendiamo nota." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 6 marzo 2014)

"Film girato con semplicità di mezzi, ma emotivamente teso. Qualche lentezza di troppo e una recitazione non sempre all'altezza, per una pellicola spiazzante." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 6 marzo 2014)