Il sospetto

Jagten

5/5
Caccia al "mostro" che sa di capolavoro. Eccezionale Mads Mikkelsen, premiato a Cannes, per un superlativo Vinterberg

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DANIMARCA 2012
Dopo un difficile divorzio, finalmente per il 40enne Lucas le cose sembrano sistemarsi: ha una nuova compagna, un nuovo lavoro e sta ricucendo il suo rapporto con il figlio adolescente, Marcus. Tuttavia, una semplice bugia detta casualmente scatenerà il panico nella piccola comunità in cui l'uomo vive: mentre uno stato di isteria collettiva dilaga, Lucas dovrà combattere una solitaria lotta per la sua vita e la sua dignità...
SCHEDA FILM

Regia: Thomas Vinterberg

Attori: Mads Mikkelsen - Lucas, Thomas Bo Larsen - Theo, Annika Wedderkopp - Klara, Lass Fogelstrøm - Marcus, Susse Wold - Grethe, Anne Louise Hassing - Agnes, Lars Ranthe - Bruun, Alexandra Rapaport - Nadja, Ole Dupont - Avvocato

Sceneggiatura: Thomas Vinterberg, Tobias Lindholm

Fotografia: Charlotte Bruus Christensen

Musiche: Nikolaj Egelund

Montaggio: Anne Østerud, Janus Billeskov Jansen

Scenografia: Torben Stig Nielsen

Costumi: Manon Rasmussen

Suono: Kristian Eidnes Andersen, Thomas Jæger

Altri titoli:

The Hunt - La caccia

La chasse

The Hunt

Durata: 106

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA PLUS, SXS PRO, 2K/PRORES 4:4:4 (1080/24P)

Produzione: ZENTROPA ENTERTAINMENTS IN COPRODUZIONE CON ILM I VÄST E ZENTROPA INTERNATIONAL SWEDEN, CON LA PARTECIPAZIONE DI DANSK FILMINSTITUT, DR, EURIMAGES, NORDISK FILM & TV FOND, SVENSKA FILM INSTITUTET, SVT E IL MEDIA PROGRAMME DELL'UNIONE EUROPEA

Distribuzione: BIM

Data uscita: 2012-11-22

TRAILER
NOTE
- PREMIO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE (MADS MIKKELSEN) E PREMIO DELLA GIURIA ECUMENICA AL 65. FESTIVAL DI CANNES (2012).

- CANDIDATO AL GOLDEN GLOBE 2014 COME MIGLIOR FILM IN LINGUA STRANIERA.

- CANDIDATO ALL'OSCAR 2014 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
CRITICA
"Il regista di 'Festen' torna con un film sull'ossessione della pedofilia che è anche un'angosciata riflessione sul ruolo e il futuro, sempre più opachi, del sesso maschile. In originale si intitolava 'La caccia', a sottolineare il rituale tutto virile del prologo che fornisce la cornice ideale entro cui leggere l'intera vicenda. In italiano è diventato 'Il sospetto', scelta che invece rinforza la dimensione più immediata, e più ovvia, della comunità che si chiude a riccio contro una presunta minaccia. Seguendo una parabola non nuova al cinema, ma tutt'altro che superata dai tempi. Il protagonista è un uomo ancora giovane, vigoroso, deciso e insieme delicato, reduce da un duro divorzio. (...) Addio allegro cameratismo, interminabili battute di caccia, riti d'iniziazione virile. Per Lucas (la star danese Mads Mikkelsen), che già ha problemi a vedere il figlio adolescente, sarà l'inferno. Nessuno infatti, né a scuola né in paese, mette in dubbio le parole della piccola Klara, che tenta timidamente di ritrattare ma finisce per credere lei stessa alla propria storia. Nessuno verifica nulla. La paranoia dilaga. Presto Lucas si ritrova solo contro il mondo, con l'unica eccezione del figlio. Mentre amici, colleghi, vicini, conoscenti, danno il peggio di sé, in un crescendo di tensione un poco facile, visto che sappiamo bene tutti quanto Lucas sia innocente. L'epilogo, aperto, dà i brividi ma insinua anche un sospetto di formula in questo film così martellante e privo di ambiguità da restare quasi ostaggio del grande tema pedofilia. Mettendo in ombra un sottotesto - la crisi del maschio - ben più sfumato e sottile." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 22 novembre 2012)

"I bambini non mentono: siamo sicuri? Dopo 'Festen' (1998), il regista danese Thomas \/interberg torna a indagare le accuse di pedofilia e definisce 'II sospetto' «la storia di una moderna caccia alle streghe». (...) Scritto con geometrica perfezione dal regista e Tobias Lindholm, 'll sospetto' tiene incollati alle poltrone e scava nella viralità del dubbio, nella pandemia del male e dell'eterno capro espiatorio. E Io fa con misura, superba direzione d'attori e una drammaturgia cosi solida da potersi concedere sprazzi di ironia: senza rinunciare a una perfida ambiguità, Vinterberg non cede al ricatto emotivo. E ci regala un capolavoro." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 22 novembre 2012)

"Incredibile. Uno pensa: è danese, per di più in gara a un festival (Cannes,2012), chissà che pizza. Invece è un film magnifico, un dramma angosciante, che racconta in modo asciutto la tragedia di un innocente (il superlativo Mads Mikkelsen) travolto dalla calunnia. Andate tranquilli, stavolta in Danimarca non c'è del marcio. Anzi." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 22 novembre 2012)

"Piacerà e commuoverà. All'uscita della «seance» al Festival di Cannes dello scorso maggio, una bella fetta del pubblico aveva i lucciconi (e Mads Mikkelsen si prenotava il Palmares per il miglior attore con parecchi giorni d'anticipo). Noi, per la verità, ci siamo accostati a 'Il sospetto' con qualche riserva. Del regista, Thomas Vinterberg avevano molto ammirato qualche anno fa il film d'esordio 'Festen' ma quelli seguenti non s'erano rivelati entusiasmanti. E poi sembrava una fissa. Babbo pedofilo confesso in 'Festen' eroe non confesso (cioè innocente) in 'Il sospetto'. Tanto da conciliare l'idea che gli atti osceni su minori siano lo sport più diffuso in Danimarca. Dunque carte rivoltate. Rivoltate bene però. Una tragedia provocata dall'innocenza del diavolo (Kara) e dalla colpevolezza (inconscia) dell'angelo (Lucas) e fatta deflagrare dalla malafede e dall'ottusaggine. Perché gli adulti linciano Lucas? Perché è l'adulto amato dai bambini che loro non riescono ad essere. Perché psichiatri da quattro soldi infieriscono? Perché un caso come quello dell'orco può dare slancio alle loro meschine carriere. Qualche collega, refrattario alle emozioni provenienti dallo schermo ha degradato prontamente 'Il sospetto'. Che non sarebbe un dramma, ma un melodramma, un furbo feuilleton rivolto alla pancia dello spettatore. Ma che ci frega della pancia. 'Il sospetto' è cinema come lo vorremmo sempre vedere, diretto, scritto, recitato come raramente si vede. Alzi la mano chi non accompagna Lucas fino alla fine del suo calvario." (Giorgio Carbone, 'Libero', 22 novembre 2012)