Il piccolo Nicolas e i suoi genitori

Le petit Nicolas

FRANCIA 2009
Il piccolo Nicolas è un bambino felice. I suoi genitori lo adorano e ha un gruppo di amichetti con cui si diverte a scuola e fuori. Un giorno, però, Nicolas si convince che ben presto arriverà un fratellino a distruggere la sua felicità e a prendere il suo posto nel cuore di mamma e papà. Da quel momento cercherà in tutti i modi di boicottare l'eventuale arrivo dell'intruso...
SCHEDA FILM

Regia: Laurent Tirard

Attori: Maxime Godart - Nicolas, Valérie Lemercier - Madre di Nicolas, Kad Merad - Padre di Nicolas, Sandrine Kiberlain - La maestra, François-Xavier Demaison - Le Bouillon, Michel Duchaussoy - Il direttore, Daniel Prévost - Sig. Moucheboume, Michel Galabru - Il ministro, Anémone - Sig.na Navarrin, François Damiens - Blédurt, Louise Bourgoin - La fioraia, Vincent Claude - Alceste, Charles Vaillant - Geoffroy, Victor Carles - Clotaire, Benjamin Averty - Eudes, Germain Petit Damico - Rufus, Damien Ferdel - Agnan, Virgile Tirard - Joachim

Soggetto: René Goscinny - libro, Jean-Jacques Sempé - libro

Sceneggiatura: Laurent Tirard - anche adattamento e dialoghi, Grégoire Vigneron, Anne Goscinny - collaborazione, Grégoire Vigneron - dialoghi, Alain Chabat - dialoghi

Fotografia: Denis Rouden

Musiche: Klaus Badelt

Montaggio: Valérie Deseine

Scenografia: Françoise Dupertuis

Costumi: Pierre-Jean Larroque

Durata: 90

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: (1:1.85)

Tratto da: dal libro per ragazzi "Il piccolo Nicolas" di René Goscinny e Jean-Jacques Sempé (ed. Donzelli)

Produzione: FIDÉLITÉ FILMS, IMAV, WILD BUNCH, M6 FILMS, MANDARIN FILMS, SCOPE PICTURES

Distribuzione: BIM (2010)

Data uscita: 2010-04-02

NOTE
- FILM DI CHIUSURA ALLA IV EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2009) NELLA SEZIONE 'ALICE NELLA CITTA''.
CRITICA
"'Le petit Nicolas' ha 51 anni (il primo dei racconti umoristici illustrati esce nel marzo 1959 su 'Soud Ouest Dimanche'), ma ovviamente non li dimostra. Laurent Tirard lo porta sullo schermo, e non si accontenta di rimanergli fedele (buono il cast, riconoscerete il Kad Merad di 'Giù al nord'), ma lo 'introduce' nel cinema che conta - da 'l 400 colpi' a 'Zero in condotta', passando per 'La guerra dei bottoni' ed 'Essere e avere' - perché Nicolas e noi si possa studiare con profitto, e soddisfazione. Record d'incassi in Francia, un piccolo film per (sor)ridere in famiglia: innocente, non innocuo." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 1 aprile 2010)

"Amelie colpisce ancora. 'Le petit Nicolas' potrebbe tranquillamente intitolarsi 'Il favoloso mondo di Nicolas'. il film campione d'incassi francese, diretto da Laurent Tirard, ha diversi debiti formali ed estetici con l'invenzione cinematografica di Jean-PiereJeunet, oramai datata 2001. Da quel dì, la baldanza ritmica, la deformazione scenica, i cromatismi sgargianti, l'onnipresente voce fuori campo, la carrellata iniziale con elencazione surreale delle caratteristiche di personaggi e storia, sono diventati un'impronta spiritosa, sfavillante, alleggerente, per molto cinema d'oltralpe (e non solo). 'Le petit Nicolas', comunque, avrebbe una matrice 'comics' da primissimi anni '60 (storia di René Goscinny e disegni di Jean-Jacques Sempé) più brulicante nei tratti, naif nella densità della china, quasi minimale nel raccontare, rispetto ai rigonfiamenti e alla sovrabbondanza di contorni e colore del film di Tirard, simil 'Favoloso mondo di Amelié'. (Davide Turrini, 'Liberazione', 2 aprile 2010)

"Il libro da cui il film è tratto, 'Il piccolo Nicolas', pubblicato nel 1959, scritto da René Goscinny e illustrato da Jean-Jacques Sempé, riedito ora da Donzelli, non è esattamente indirizzato ai bambini; illustra piuttosto attraverso lo sguardo infantile il costume dei Cinquanta nella piccola borghesia francese. Nicolas (pronuncia: Nicolà) ha sette-otto anni; sarebbe contento se non temesse di venire abbandonato (è la prima paura di tutti i bambini) e soppiantato da un nuovo fratellino nell'affetto attento dei genitori. Il bambino osserva i comportamenti degli adulti giudicandoli ridicoli, irragionevoli, pavidi; e vive le proprie avventure e disavventure anche scolastiche con un piglio disinvolto, coraggioso e umoristico." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 2 aprile 2010)