Il giornalino di Gian Burrasca

ITALIA 1991
Il 20 settembre 1905, anniversario della presa di Porta Pia, è anche il compleanno di Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, un discolo di nove anni, che vive a Firenze con la sua amata famiglia borghese. Poiché gli è stato regalato un diario, che si chiama "giornalino", il bambino comincia da quel giorno a scrivervi regolarmente le sue buffe avventure e le sue riflessioni sul mondo del grandi (pieno d'ipocrisia), illustrando il tutto con simpatici disegni. Giannino ha tre sorelle in età da marito, Ada, Luisa e Virginia, perennemente in difficoltà per le imprese del vivacissimo fratellino, il quale, magari con le migliori intenzioni del mondo, mette in fuga i loro corteggiatori e i loro amici, facendo conoscere agli interessati i commenti ironici delle sorelle su di loro. In questo modo il bambino rovina un'importante festa data dalle tre ragazze, alla quale gli attesi cavalieri non intervengono, e quando il padre lo punisce per le sue malefatte, fugge in campagna presso l'anziana e ridicola zia Bettina, alla quale combina scherzi pesanti e butta poi all'aria la fattoria. Riportato a casa, provoca altri guai, cercando d'imitare un prestigiatore, e ferendo un uomo. Poi, riapertesi le scuole, Gian Burrasca incolla un compagno al banco e canzona il professore di latino, soprannominato "Muscolo". Intanto due sorelle si sono sposate: Luisa col Dottor Collalto, col quale risiede a Roma, e Virginia con l'Avvocato Maralli. Ferito ad un braccio in un incidente automobilistico, Giannino deve andare a Roma per essere curato dal cognato, e viene accompagnato dal Sig. Clodoveo, ma in treno combina guai con dei colori. Giunto a Roma, il discolo allaga un appartamento, fa mangiare un canarino dal gatto finché il padre lo riporta a Firenze, con l'intenzione di metterlo in collegio, ma il cognato Maralli lo salva prendendolo in casa, e Gian Burrasca lo fa diseredare dal vecchio e ricchissimo zio Venanzio, raccontandogli quanto Maralli e Virginia dicono di lui e dell'eredità. Stavolta Giannino viene chiuso veramente in collegio, dove scopre le malefatte del direttore e di sua moglie Geltrude, e si burla di loro, durante una seduta spiritica, fingendosi lo spirito di un parente morto, e fugge prima che arrivi il padre a riprenderlo, e raggiunge il mare a piedi. Infine, messa in acqua una barchetta di carta, simbolo di libertà, si avvia verso casa, per tornare dai genitori.
SCHEDA FILM

Regia: Stelio Passacantando

Soggetto: Luigi Bertelli

Sceneggiatura: Stelio Passacantando, Gianni Polizzi, Liliana Gianneschi - consulenza dialoghi, Paolo Garelli - consulenza dialoghi

Fotografia: Giuseppe Trentin

Musiche: Fabio Liberatori

Montaggio: Stelio Passacantando

Scenografia: Stefania Cacioli, Michelangela Turano

Durata: 81

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Specifiche tecniche: NORMALE

Tratto da: liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Vamba

Produzione: STUDIO PASSACANTANDO IN COLLABORAZIONE CON ISTITUTO LUCE-ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO

Distribuzione: ISTITUTO LUCE

NOTE
- FILM REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO DEL TURISMO E DELLO SPETTACOLO.
CRITICA
"Questo film (...) pur ripresentando abbastanza fedelmente le vicende del noto personaggio, non sempre riesce ad interessare a causa di alcune lungaggini narrative e soprattutto per la parziale fissità dei disegni animati dai quali è costituito. Interessanti invece risultano i brani di cinegiornali d'epoca che vi sono inseriti." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 112, 1991)