IL DIAVOLO BIANCO

ITALIA 1947
Il "Diavolo bianco" è un misterioso capo di ribelli, che conduce la lotta contro il governatore di una ricca provincia caucasica, facendosi paladino dei deboli e degli oppressi. Questo nome leggendario e la personalità misteriosa, che la fantasia popolare ha creato, celano in realtà un giovane principe del capoluogo, che gode l'amicizia e il favore dello stesso ignaro governatore. Il giovane, fa il doppio giuoco, all'insaputa anche della propria fidanzata, che affascinata dalla figura leggendaria del ribelle, finisce con l'odiarlo nelle vesti del proprio fidanzato. Attraverso questo giuoco di equivoci, questo alternare di sentimenti, si sviluppa la trama, che termina con spettacolosi duelli, nei quali tutti i tiranni ricevono il dovuto castigo. Viene in luce la vera personalità del principe Andrej, che riacquista la stima e l'affetto della fanciulla amata.
SCHEDA FILM

Regia: Nunzio Malasomma

Attori: Rossano Brazzi - Il Principe Andrej Mdwani, Annette Bach - Olga Kutusoff, Roldano Lupi - Alexis Ignatieff, Aldo Silvani - L'Intellettuale, Harry Feist, Mario Ferrari, Lea Padovani, Vittorio Sanipoli, Folco Lulli, Piero Lulli, Cesare Fantoni, Dante Nello Carapelli, Lina Marengo, Mario Gallina, Franco Balducci, Pietro Tordi, Nino Marchetti, Armando Francioli, Angelo Calabrese, Vittorina Benvenuti, Carlo Jachino, Cesare Lancia, Elena Maltzeff, Filippo Scelzo

Soggetto: Gaspare Cataldo

Sceneggiatura: Nunzio Malasomma

Fotografia: Rodolfo Lombardi

Musiche: Ezio Carabella

Montaggio: Gabriele Varriale

Scenografia: Arrigo Equini

Costumi: Gino Sensani

Durata: 85

Colore: B/N

Genere: AVVENTURA

Tratto da: DA "HADSCHI MURAT" DI LEONE TOLSTOI

Produzione: GIULIO MANENTI PER MANENTI FILM

Distribuzione: MANENTI FILM

NOTE
- RENZO AVANZO HA COLLABORATO NON ACCREDITATO ALLA SCENEGGIATURA.

CRITICA
"Come film di movimento è senza dubbio riuscito ed anche in maniere eccellente [...]. La notevole larghezza di mezzi [...] impiegati [...] non mancherà di dare i suoi frutti, anche se esso nulla aggiunge, dal punto di vista artistico alla notorietà del suo regista e degli interpreti. La trama non ha alcun punto di contatto, salvo l'ambiente, con lìomonimo film interpretato nel muto da Mosjoukine, e narra una storia che ricorda molto le movimentate gesta di Zorro [...]". (L'Operatore, "Intermezzo", n.3 del 15/2/1948).