IL CACCIATORPEDINIERE MALEDETTO

GIFT HORSE

GRAN BRETAGNA 1952
Il "Ballantree" è un cacciatorpediniere inglese dal passato prestigioso. Nel 1941 la nave e il suo equipaggio partecipano alla seconda guerra mondiale, ma strani incidenti che si verificano a bordo creano un clima di malumore e di tensione. Il comandante Fraser, inflessibile e severo, è tuttavia amato dall'intero equipaggio che gli riconosce le sue doti di giustizia e umanità. Il cacciatorpediniere viene scelto per un'importante e pericolosa missione: con alcune modifiche al suo aspetto esterno e pieno di esplosivi, dovrà superare lo sbarramento tedesco nel porto di Saint Nazaire e distruggere le istallazioni nemiche. L'intero equipaggio sa di andare incontro alla morte o alla prigionia, ma va avanti con coraggio. I tedeschi li accolgono con una fitta pioggia di colpi e il comandante Fraser e i superstiti vengono catturati mentre abbandonano la nave. Il comando nemico non riesce a capire lo scopo della spedizione finché gli esplosivi sulla nave non scoppiano distruggendo l'intero porto.
SCHEDA FILM

Regia: Compton Bennett

Attori: Trevor Howard - Hugh Alginon Fraser, Richard Attenborough - Dripper Daniels, James Donald - Richard Jennings, Sonny Tufts - Yank Flanagan, Bernard Lee - A.S. 'Stripey' Wood, Dora Bryan - Glad Flanagan, Hugh Williams - David G. Wilson, Robin Bailey - Michael Grant, Meredith Edwards - Jones, Sid James - Ned Hardy, Tony Quinn - Mcconalog, James Kenney - John A. Fraser

Soggetto: Ivan Goff, Ben Roberts

Sceneggiatura: William Rose, William Fairchild, Hugh Hastings

Fotografia: Harry Waxman

Musiche: Clifton Parker

Montaggio: Alan Osbiston

Scenografia: Edward Carrick

Effetti: Cliff Richardson

Altri titoli:

GLORY AT SEA

Durata: 97

Colore: B/N

Genere: GUERRA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: BRITISH LION FILM CORPORATION, MOLTON

Distribuzione: ATLANTIS

CRITICA
"E' uno dei soliti film di guerra, che descrive, esaltandola, un'operazione audace e gloriosa della Marina Britannica. Non mancano le usuali espressioni retoriche. Discrete le scene di battaglia, benché sia evidente l'interpolazione di pezzi di repertorio. Interpretazione buona, regia di mestiere." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 44, 1958)