I Want to Be a Soldier

SPAGNA 2010
Alex ha 8 anni e la fervida immaginazione lo ha portato a crearsi un amico immaginario: l'astronauta Capitan Harry. All'arrivo di due fratellini gemelli, il suo già problematico rapporto con i genitori e la scuola si acuisce, perché Alex si sente sempre più solo e incompreso. Inizia così a mettere in campo una serie di ricatti emotivi per smuovere suo padre a realizzare il suo più grande desiderio: una televisione tutta per lui da mettere nella sua cameretta. Tuttavia, attraverso lo schermo, Alex entrerà in contatto con una realtà affascinante che lo indurrà a cambiare il suo modo di vedere la vita, a sostituire l'amico astronauta con un soldato, il Sergente John Cluster, e a desiderare una carriera militare. Le sue nuove, violente attitudini creeranno scompiglio in famiglia e a scuola, determinando anche drammatiche conseguenze.
SCHEDA FILM

Regia: Christian Molina

Attori: Fergus Riordan - Alex, Ben Temple - Capitano Harry/Sergente John Cluster, Andrew Tarbet - Padre di Alex, Jo Kelly - Madre di Alex, Danny Glover - Preside, Robert Englund - Psicologo, Valeria Marini - Professoressa, Cassandra Gava - Professoressa di disegno, Josephine Barnes - Paula, Joan Hostench - Max, Luke Denton - Rodri, Cameron Antrobus - David, Thomas Riordan - Eric

Sceneggiatura: Cuca Canals, Christian Molina

Fotografia: Juan Carlos Lausìn

Musiche: Federico Jusid

Montaggio: Alberto de Toro

Scenografia: Pere Carreres

Costumi: Marta Ciurana

Suono: Aleix Cuaresma - presa diretta

Durata: 88

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: (1:2.35)

Produzione: FERRAN MONJE; MARVÌ DE VILLANUEVA PER CANÓNIGO FILMS (SPAGNA); MAMÉN BOUÉ E JORGE DAURA PER BLACK FLAG CINEMA (SPAGNA); VALERIA MARINI PER STARS PICTURES (ITALIA); MAURIZIO SANTARELLI PER TREES PICTURES (ITALIA)

Distribuzione: IRIS FILM (2011)

Data uscita: 2011-10-14

TRAILER
NOTE
- PREMIO MARC'AURELIO ALICE NELLA CITTÀ, SOTTO I 12 ANNI, ALLA V EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2010).

- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL NOVEMBRE 2011 HA ELIMINATO IL DIVIETO AI MINORI DI 14 ANNI.
CRITICA
"Il decenne Alex è già accontentato in tutto e per tutto dai genitori, ma quando nascono due fratellini gemelli gli viene addirittura assegnato un apparecchio tv da piazzare di fronte al letto della sua cameretta. (...) Premettendo che il mini attore è sicuramente all'altezza, soprattutto quando si trasforma in un bulletto guerrafondaio adepto della croce celtica, non resta che registrare l'ennesima parabola sulla nefasta influenza della tv sulle anime e gli occhi innocenti purtroppo priva delle doti stilistiche e narrative necessarie per non scadere nella banalità." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 14 ottobre 2011)

"La coproduzione italospagnola (ma di ambientazione americana e con attori americani) "l Want to Be a Soldier" intende con ogni evidenza essere un'opera pedagogica, un film educativo. (...) Con epilogo tragico e conclusioni che attribuiscono tutte le responsabilità e le colpe ai genitori che non sanno dire di no e, per esteso, agli adulti che hanno ridotto tanto male il mondo. E' tutto così banalizzato che non ci si può esimere dal dichiararlo un brutto film." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 14 ottobre 2011)

"Questo film spagnolo prodotto in parte da Valeria Marini (che si ritaglia un cameo), e presentato senza clamore, all'ultima edizione del Festival di Roma, pretende di affrontare un tema delicato (il rapporto tra bambini e tv), senza avere le necessarie premesse didattiche." (Dario Zonta, 'L'Unità', 14 ottobre 2011)

"Singolare produzione spagnola con innesti di icone americane (il Danny Glover di 'Arma letale' e il Robert Englund della serie 'Nightmare'), un tono predicatorio e sensazionalista (la tv come vaso di Pandora è un'idea vecchia) e Valeria Marini nel ruolo di un'insegnante di high school americana ricostruita a Barcellona. Il piccolo Riordan è da tenere d'occhio." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 14 ottobre 2011)

"Alex (il bravissimo Fergus Riordan) ha dieci anni e sentendosi trascurato dai genitori sogna di diventare soldato, non per fini umanitari, fomentato dalle immagini della Tv e da un amico immaginario caporale. (...) Peccato. Il tema dell'influenza negativa che certa televisione può esercitare su bambini lasciati senza guida davanti al piccolo schermo meritava un trattamento decisamente meno banale." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 14 ottobre 2011)

"Spiacerà a tutti quelli che non gradiscono quando un regista scopre l'acqua calda (da quanti anni la teledipendenza è indicata come una delle nevrosi dell'epoca?). Primo film prodotto da Valeria Marini, non promette per Valeriona un avvenire da producer." (Giorgio Carbone, 'Libero', 14 ottobre 2011)