I SOPRAVVISSUTI DELLE ANDE

I ragazzi della squadra universitaria di rugby della città di Montevideo partono, accompagnati da alcuni loro parenti, su di un bimotore ad elica, diretti a Santiago del Cile. A causa di un fittissimo banco di nebbia, l'apparecchio, su cui era stato inserito il pilota automatico, va a cozzare contro un picco della Catena delle Ande, il monte Edera. E' il 13 ottobre 1972. I membri dell'equipaggio credevano di aver già superata la città di Curicò. Per la stessa ragione tutte le ricerche fatte sul monte Paloma risultano vane. Diciassette persone, fra cui le 5 dell'equipaggio trovano la morte nella tremenda collisione. I superstiti riescono a recuperare la coda dell'apparecchio ed avere così una certa scorta di coperte e medicinali. Non riescono però a far funzionare la radio trasmittente. Dopo 8 giorni vengono dati per dispersi e morti. Intanto il freddo e la fame decimano altre 7 persone. Al limite della resistenza, decidono dì cibarsi dei corpi dei loro amici deceduti. Infine due volontari, dopo aver valicato vari picchi delle Ande, attraverso un pastore, riescono a segnalare la presenza loro e dei compagni. Settanta giorni dopo la collisione, sono 16 i ragazzi che vengono tratti in salvo.