I DUE DERELITTI

ITALIA 1952
Colette moglie dell'industriale Raimondo, ha avuto per amante il capitano d'Alboise. Questa relazione colpevole non è stata senza conseguenze: è nato un bambino, che Raimondo crede suo figlio. Da una lettera del capitano a Colette, ch'egli ha intercettata, l'industriale scopre al tresca. Per sbarazzarsi del figlio della colpa, s'accorda con uno zingaro, Lumaca, che dovrebbe rapirlo, ma, per errore, s'impadronisce invece del figlioletto d'Elena, moglie del cognato di Raimondo, Ramon. Raimondo, convinto che Elena abbia tenuto mano alla tresca, invia la lettera del capitano a Ramon, facendogli credere ch'è diretta ad Elena. Ramon, credendosi tradito rinfaccia ad Elena il presunto tradimento e parte solo per un lungo viaggio. Anche Raimondo parte con Colette, che in breve muore. Dopo qualche tempo, Ramon, di ritorno dal viaggio, viene a contatto con Lumaca, dal quale apprende che sua moglie è innocente. Lumaca promette di riportargli il figlio; ma lo sostituisce invece con un altro ragazzo, suo parente. Mediante una lettera anonima, Raimondo gli fa sapere che suo figlio è ancora presso lo zingaro; ma il tranello teso a Ramon costa la vita a Raimondo e a Lumaca, mentre Ramon ed Elena potranno riabbracciare il loro figliolo.
SCHEDA FILM

Regia: Flavio Calzavara

Attori: Lea Padovani - Elena, Massimo Serato - Ramon, Franca Tamantini - Colette, Yves Deniaud - Zingaro Lumaca, Marie Bizet - La Moglie Di Lumaca, Paolo Carlini, Antonio Baroni - Figlio Di Elena, Enzo Cerusico, Guido Notari - L'Industriale Raimondo

Sceneggiatura: Giuseppe Mangione, Domenico Meccoli

Fotografia: Aldo Tonti

Musiche: Franco Casavola, Cesare A. Bixio

Scenografia: Alberto Boccianti

Altri titoli:

LES DEUX GOSSES

Durata: 90

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: DALL'OPERA DI PIERRE DECOURCELLE

Produzione: RAFFAELE COLAMONCINI E UMBERTO MONTESI

Distribuzione: REGIONALE - COLAMONCINI MONTESI

CRITICA
"Drammone a forti tinte con bimbi rapiti, adulteri senza peccato, nobili malvaggi e tremebondi zingari ricattatori (...). Film che è tratto da un romanzo d'appendice francese e che avrà senza alcun dubbio un ottimo successo provinciale. Per il resto normale amministrazione da orfanotrofio (...)". (F. Gabella, "Intermezzo", n. 4 del 29/2/1952).