Gli spericolati

Downhill Racer

USA 1969
La squadra nazionale di sci degli Stati Uniti arriva in Europa per alcune gare. Tra gli atleti c'è il giovane David, solitario e testardo, che sogna di diventare un famoso campione. Quando uno dei suoi compagni di squadra si infortuna, David viene chiamato per sostituirlo, ma lui rifiuta di farlo perché insoddisfatto della posizione di partenza. Durante le gare, però, il suo talento comincia a venire notato e i giornalisti lo segnalano come la promessa dello sci statunitense. Le gare, però, non vanno proprio come David e l'allenatore speravano e la squadra torna in America con un piccolo bottino di premi. L'anno successivo, tornato di nuovo in Europa con la squadra, David vince una gara dopo l'altra, ma il campione austriaco gli dà filo da torcere. Per diventare un grande campione, David dovrà crescere e diventare un uomo.
SCHEDA FILM

Regia: Michael Ritchie

Attori: Robert Redford - David Chappellet, Gene Hackman - Eugene Claire, Camilla Sparv - Carole Stahl, Joe Jay Jalbert - Tommy Erb, Tom J. Kirk - Stiles, Dabney Coleman - Mayo, Jim McMullan - Johnny Creech, Oren Stevens - Tony Kinsmith, Karl Michael Vogler - Machet, Rip McManus - Bruce Devore, Jerry Dexter - Ron Engel, Kenneth Kirk - D.K. Bryan, Arnold Alpiger - Hinsch, Carole Carle - Lena, Robin Hutton-Potts - Gabriel, Jack Ballard - Venditore di dolciumi, Kathleen Crowley - Giornalista

Soggetto: Oakley Hall - romanzo

Sceneggiatura: James Salter

Fotografia: Brian Probyn

Musiche: Kenyon Hopkins

Montaggio: Richard A. Harris

Scenografia: Ian Whittaker

Costumi: Cynthia May

Effetti: Roy L. Downey

Durata: 102

Colore: C

Genere: SPORTIVO DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA, TECHNICOLOR

Tratto da: romanzo di Oakley Hall

Produzione: WILDWOOD INTERNATIONAL

Distribuzione: PARAMOUNT (1970), MEDUSA DISTRIBUZIONE (1979)

CRITICA
"Nel tentativo di descrivere i problemi individuali e collettivi di una squadra di sciatori, il film si limita a presentare una serie di elementi - psicologici, sentimentali, sportivi - senza approfondirne nessuno e senza, soprattutto, riuscire a fonderli in un insieme drammaticamente o spettacolarmente significativo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 69, 1970)