Fuochi nella pianura

Nobi

GIAPPONE 1959
Siamo nelle Filippine del '45: l'esercito giapponese è in completa disfatta, quando Tamura, un soldatino che ha perduto come i compagni ogni fiducia nella lotta, tenta di portarsi in salvo fra bombardamenti e sporadici scontri, e persino fra le insidie tese dall'egoismo degli sbandati in lotta per una scarpa o per una manciata di riso. Benché malato, viene cacciato dal reparto e respinto dall'ospedale, e costretto a vagare per le campagne ed i boschi, dove assiste quotidianamente alla morte di chi cade stroncato dalla fame, dalle fatiche, dai bombardamenti e dalle aggressioni dei ribelli. Rimasto con due soli compagni, lo sbandato vede scene di degradazione umana, giungendo lui pure molto vicino al completo tracollo. Reagendo con tutte le sue forze, più con la volontà che con il fisico, Tamura si avvierà verso i fuochi della pianura, dove sono i contadini che forse lo accoglieranno, risparmiandogli la vita.
SCHEDA FILM

Regia: Kon Ichikawa

Attori: Eiji Funakoshi - Soldato Tamura, Osamu Takizawa - Soldato Yasuda, Mickey Curtis - Soldato Nagamatsu, Mantarô Ushio - Sergente, Kyu Sazanka - Chirurgo militare, Yoshihiro Hamaguchi - Ufficiale, Asao Sano - Soldato, Hikaru Hoshi - Soldato, Masaya Tsukida - Soldato

Soggetto: Shôhei Ôoka - romanzo

Sceneggiatura: Natto Wada

Fotografia: Setsuo Kobayashi, Setsuo Shibata

Musiche: Yasushi Akutagawa

Montaggio: Tatsuji Nakashizu

Scenografia: Atsuji Shibata

Altri titoli:

Feuer im Grasland

Fires on the Plain

Fuego en la llanura

Durata: 105

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35) - DAIEISCOPE

Tratto da: romanzo "La strana guerra del soldato Tamura" di Shohei Ooka

Produzione: DAIEI

Distribuzione: REGIONALE

NOTE
- VELA D'ORO AL FESTIVAL DI LOCARNO (1961).
CRITICA
"Il film tratteggia con una estrema sobrietà la tragica situazione di uomini coinvolti dallo sfacelo di una nazione sconfitta e distrutta nella sua vitalità e nei suoi ideali. Anche senza giungere al lirismo di 'Arpa Birmana', in questo film il regista si dimostra in possesso di un prestigioso e vigoroso mestiere. ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 62, 1967)