Fuga a due voci
ITALIA - 1942

In una casa di produzione si sta faticando per trovare il soggetto di un film. Una mattina il baritono protagonista entra raccontando l'avventura capitatagli in treno con un giovane innamorato e una ragazza. Il baritono e la ragazza, avendo perduto il treno, avevano vagato nella notte in cerca di alloggio, finendo in prigione e scatenando così la gelosia del legittimo fidanzato. E' una storia perfetta, però resta il problema del finale. Chi sposerà la ragazza? Pare che il baritono si debba sacrificare nel film come nella realtà, invece, quando vede il film, la ragazza pianta in asso tutti e raggiunge il baritono-attore dello schermo in cui ha riconosciuto il compagno di quella notte che le è rimasta nel cuore.
- Regia:
- Attori: - Il baritono Giulio Moris, - Maria Santelli, - Industriale Santelli, padre di Maria, - Piero, spasimante di Maria, - Il produttore Fogliati, - Conte Matteo, promesso sposo di Maria, - Il vagabondo, - Il regista Berelli, - Rina, l'attrice, - Il commissario, - Capo stazione, - Il controllore sul treno, - Uno sceneggiatore, - Uno sceneggiatore, - Signora col cagnolino bianco, - Il direttore della locanda, - Il cameriere della locanda
- Soggetto: Carlo Ludovico Bragaglia
- Sceneggiatura: Carlo Ludovico Bragaglia, Aldo De Benedetti - (coll. non accreditata)
- Fotografia: Rodolfo Lombardi, Vincenzo Seratrice - (operatore)
- Musiche: Cesare A. Bixio - Le canzoni: "La strada nel bosco" e "Soli, soli nella notte" sono di Nisa e Bixio
- Montaggio: Gabriele Varriale
- Scenografia: Alfredo Montori
- Arredamento: Mario Rappini
- Aiuto regia: Luigi Carpentieri
- Durata: 66'
- Colore: B/N
- Genere: COMMEDIA, MUSICALE
- Produzione: CINES, REALIZZATA DALLA JUVENTUS FILM
- Distribuzione: ENIC
NOTE
- IL FILM E' STATO GIRATO A CINECITTA'.
CRITICA
"Una trovata spiritosa ha tolto a questo film quell'inevitabile aria gratuita e convenzionale che hanno quasi tutti i film imbastiti intorno ad un cantante (...) è reso con vena fluida e piccante e recitato con appropriata animazione da tutti gli interpreti. Il baritono Bechi oltre ad avere una splendida voce ha un viso e una recitazione assai cordiali. Irasema Dilian fresca e arguta. Aroldo Tieri in grande forma è assai divertente nei panni di un geloso nervosissimo innamorato". (Ercole Patti, 'Il Popolo di Roma', 31 marzo 1943)