FREE WILLY 2

FREE WILLY 2: THE ADVENTURE HOME

USA 1995
Il quindicenne Jesse, che vive con Glen e Annie Greenwood, i genitori adottivi, riceve un giorno una ben triste notizia: la madre, che viveva lontano e che dall'infanzia non ha più rivista, è morta. Lo sconforto del ragazzo si inasprisce, perchè un ignoto fratellastro, Elvis, appena undicenne, d'ora in poi vivrà in casa con lui. Elvis ha un carattere pungente, ma la vita in campeggio sotto la tenda lenisce ogni dolore, tanto più perchè Jesse ha individuato nel branco delle "orche assassine" il suo amico Willy, il balenottero che ora con la madre Zampa di Gatto, il fratello Puntino e la sorella Luna nuota insieme agli altri cetacei, liberi e felici, in una splendida cala del Pacifico sud-orientale. Due anni prima Jesse e Willy (allora in un acquario cittadino) erano diventati amici e il ragazzo, dopo averlo addestrato, gli aveva dato la libertà in mare. Al campeggio la vita scorre lieta: Jesse ha ritrovato Nadine, la coetanea figlioccia di Randolph Johnson (l'anziano indiano possessore di un battello e grande conoscitore delle orche) ed anche il fratellastro si diverte ai richiami che Jesse fa con la sua armonica, per stimolare tuffi e buffonerie acquatiche del bestione bianco-nero. Improvvisamente la beleniera Daka va ad urtare contro le rocce della cala e il petrolio ne fuoriesce. L'inquinamento è grave e l'avvenire delle orche appare segnato. Luna deve essere bloccata in acqua per subire da parte della biologa Kate Haley iniezioni protettive, in quanto è rimasta a lungo invischiata nella macchia nera ed oleosa. L'operazione è difficile, perchè ora Willy la difende e se la prende con tutti. Anche l'indiano ricorre a radici misteriose, ben note ai suoi antenati. Intanto la società proprietaria della beleniera coltiva un progetto di sfruttamento delle orche a fini di lucro: ma in un bar Elvis ha sentito parlare gli interessati dell'infame progetto e ne informa Jesse. E Jesse malgrado tanti tecnici arrivati sul posto e tanti mezzi impiegati, tenta di salvare i suoi amici marini. Aiutato da Nadine e da Elvis, saliti con lui a bordo di un motoscafo, il ragazzo guida le orche verso la macchia di petrolio che, nel frattempo, ha preso fuoco: il branco rotto il recinto riesce a superare il blocco; Nadine ed Elvis sono salvati da un elicottero della Guardia Costiera, mentre Jesse semisoffocato da fumo e da esalazioni è salvato proprio dal suo fedele amico Willy, che lo porta sul dorso al di là della barriera di fiamme. L'amicizia tra il ragazzo e il balenottero si è confermata validissima ed anche l'affetto tra i due ragazzi si è fatto intenso, perchè ogni asprezza è caduta, quando il piccolo, commosso, dona a Jesse la foto spiegazzata della madre morta, assicurando al fratello maggiore che lei amava tutti e due.
SCHEDA FILM

Regia: Dwight H. Little

Attori: Michael Madsen - Glen Greenwood, August Schellenberg - Randolph Johnson, Jayne Atkinson - Annie Grenwood, Francis Capra - Elvis, Mary Kate Schellhardt - Nadine, Jon Tenney, Elizabeth Peña - Kate Haley, Steve Kahan, John Considine, Paul Tuerpe, Mykelti Williamson, M. Emmet Walsh, Neal Matarazzo, Jason James Richter - Jesse

Sceneggiatura: John Mattson, Karen Janszen, Corey Blechman

Fotografia: László Kovács

Musiche: Basil Poledouris

Montaggio: Robert Brown Jr., Dallas Puett

Durata: 110

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI

Tratto da: BASATO SUI PERSONAGGI CREATI DA KEITH A. WALKER

Produzione: LAUREN SHULER, JENNIE LEW TUGEND

Distribuzione: WARNER BROS ITALIA - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)

NOTE
REVISIONE MINISTERO LUGLIO 1995
CRITICA
Lineare nella narrazione, programmatico nelle emozioni, schematico ma didatticamente funzionale nella contrapposizione degli stereopiti dei buoni e dei cattivi, Free Willy 2 esalta la bellezza della natura e le cinegeniche evoluzioni acquatiche dell'orca e ribadisce che il cinema americano è in grado di conciliare la vocazione progressista con lo spettacolo di massa. Prodotto di confezione certo, sia pure di serie A (fotografia di Laszlo Kovacs, musica di Basil Poledouris, il brano "Childkood" cantato da Michael Jakson), ma capace ancora di toccare l'emotività e fare appello alla sensibilità di quei ragazzi non segnati dal sussiego di chi ormai ha dimestichezza con i giochi elettronici e le diavolerie informatiche. (Il Mattino, Alberto Castellano, 1/9/95) Per quanto il racconto, bene assecondato dalla fotografia naturalistica di Laszlo Kovacs, tenti di creare quel magico clima in bilico tra documentario e finzione che è patrimonio della Disney, le riprese marine non suscitano è almeno negli adulti è gli stupori infantili della prima avventura. La tecnologia digitale e le meraviglie dell'oceano seguono evidentemente strade diverse. (Il Resto del Carlino, Alfredo Boccioletti, 29/8/95)