Fragile

Storia di fantasmi diretta dallo spagnolo Jaume Balaguerò. Con virtuosismi registici, ma gravi debolezze di sceneggiatura

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SPAGNA 2005
Il Mercy Falls Children's Hospital, un ospedale per bambini, sta per chiudere dopo un secolo di servizio. Quasi tutto il personale è andato via e i pochi rimasti hanno diversi problemi per il trasferimento dei piccoli malati e lo smantellamento della costruzione, anche a causa di un problema sulla linea ferroviaria. Una giovane infermiera, Amy, arriva da Londra per dare una mano e ben presto si rende conto che nell'aria c'è qualcosa di strano. I bambini sono molto nervosi e spaventati, e la causa sembra essere invisibile e irreale, qualcosa che loro chiamano 'Charlotte, la ragazza meccanica' e che dicono viva al terzo piano, chiuso da 40 anni. Amy viene a conoscenza del fatto che in quell'ospedale si nasconde un terribile segreto quando l'oscura presenza, che terrorizza i piccoli ospiti, inizia a manifestarsi sempre più violentemente, ma la verità supera ogni immaginazione.
SCHEDA FILM

Regia: Jaume Balagueró

Attori: Calista Flockhart - Amy, Richard Roxburgh - Robert, Elena Anaya - Helen, Gemma Jones - Sig.Ra Folder, Yasmin Murphy - Maggie, Colin McFarlane - Roy, Susie Trayling - Susan, Daniel Ortiz - Matt, Michael Pennington - Marcus, Stephen Pick - Poliziotto, Ivana Baquero - Mandy

Soggetto: Jordi Galceran, Jaume Balagueró

Sceneggiatura: Jaume Balagueró, Jordi Galceran

Fotografia: Xavi Giménez

Musiche: Roque Baños

Montaggio: Jaume Martí

Scenografia: Alain Bainée

Costumi: Patricia Monné

Effetti: Félix Bergés, Rafa Solorzano, F&P, Ddt

Altri titoli:

Fragile - A Ghost Story

Durata: 100

Colore: C

Genere: THRILLER HORROR

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: CASTELAO PRODUCCIONES S.A., FILMAX INTERNATIONAL, JUST FILMS, FUTURE FILMS

Distribuzione: NEXO (2006)

Data uscita: 2006-02-03

TRAILER
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 62MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2005).

- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 29 SETTEMBRE 2006 HA ELIMINATO IL DIVIETO DI VISIONE AI MINORI DI 14 ANNI.
CRITICA
"Jaume Balaguerò ci riprova. Il regista spagnolo, dopo le sette sataniche e la casa maledetta, dopo 'Nameless' e 'Darkness', scandaglia un altro territorio orrorifico che non è nuovo a scenari da thriller. (...) In 'Fragile', già presentato fuori concorso all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, Calista Flockhart, ex avvocatessa peperina di 'Ally McBeal' diventa una coraggiosa eroina a caccia di un terribile passato custodito tra le stanze del sinistro ospedale. Preparatevi ad effetti speciali non hollywoodiani ma genuinamente efficaci da thriller ad alto tasso di tensione. Preparatevi a sopportare i deflagranti poteri soprannaturali di 'Charlotte, la ragazza meccanica', una sorta di collezionista di ossa, invenzione più che godibile per un film di genere onesto e adrenalinico." (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 3 febbraio 2006)

"Una specie di minestrone con tutti gli stereotipi del cinema di paura cui il regista Jaume Balaguerò tenta invano di regalare qualche emozione o qualche personalità in una escalation puramente effettistica e ricattatoria. Calista Flockhart, dedita a Cecov e Shakespeare, speriamo torni presto agli antichi amori." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 3 febbraio 2006)

"Il trentottenne regista catalano Jaume Balaguerò a nove anni fu ricoverato per sei mesi in ospedale per una grave forma di bronchite e la degenza - ha raccontato - si trasformò in un incubo con la scoperta di un terrificante segreto. Evidentemente non ha ancora superato quello choc e sta usando il cinema come esorcistica terapia visto che anche il suo terzo thriller/horror, come i due precedenti 'Darkness' e 'Entità nascosta', ruota intorno all'infanzia, ai pericoli ai quali è esposta e alle varie forme che può assumere il Male. (...) Balaguerò ripercorre con poca fantasia e fragili soluzioni visive uno stereotipato repertorio di genere fatto di terribili rivelazioni, allusioni paranormali, scricchiolii, rumori. Il punto di forza è la fredda e labirintica ambientazione." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 4 febbraio 2006)