Fantozzi in Paradiso

ITALIA 1993
Ad uno ad uno tutti i colleghi di Ugo Fantozzi se ne vanno verso l'ultima dimora. Restano il nostro eroe e Filini. Durante l'ennesimo funerale di un collega, Fantozzi e un sacerdote restano coinvolti in un incidente. Portati in ospedale Fantozzi scoprirà dalle sue lastre di essere gravissimo e di avere una settimana di vita. Tiene nascosta la notizia alla moglie Pina che però lo scopre e, con infinito amore, all'insaputa del marito, si mette d'accordo con la Signorina Silvani per far trascorrere l'ultima settimana di vita del suo Ugo felicemente. Così Pina organizza un lungo weekend d'amore sulla neve con la signorina Silvani. I due partono e finalmente, dopo varie peripezie, riescono a consumare una sconvolgente notte d'amore. Fantozzi scrive una lettera alla moglie comunicandole tutto il suo disprezzo ed il suo amore per la Signorina Silvani. Ha appena spedito la lettera quando scopre l'accordo fatto per amore tra la Pina e la Signorina Silvani, allora pentito si precipita dalla moglie sperando non abbia letto la durissima lettera. Mentre Fantozzi tenta di espiare i suoi peccati alla presenza del prete, arriva Pina che gli dice che c'è stato un errore, uno scambio di lastre, lui è sanissimo. E' il prete ad essere malatissimo ed infatti muore proprio in quel momento. Ma Fantozzi per i salti di gioia cade e muore. Mentre va in paradiso, l'aereo con i beati viene dirottato e Fantozzi si ritrova davanti a Buddha dal quale viene condannato a rincarnarsi. In una sala parto nasce un neonato con il basco ed il vestito di Fantozzi.
SCHEDA FILM

Regia: Neri Parenti

Attori: Paolo Villaggio - Ugo Fantozzi, Milena Vukotic - Pina Fantozzi, Gigi Reder - Rag. Filini, Anna Mazzamauro - Signorina Silvani, Plinio Fernando - Mariangela Fantozzi/La nipotina Uga, Stefano Antonucci - Il sacerdote ferito al cimitero, Angelo Bernabucci - L'allibratore, Stefania Bellucci - Vicina di Fantozzi nell'area dei Beati, Vito Passeri - Un collega di Fantozzi, Paolo Paoloni - Il megadirettore, Jimmy il Fenomeno - Un parente al funerale, Emanuele Magnoni, Giuseppe Terranova

Soggetto: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni, Paolo Villaggio, Neri Parenti

Sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni, Paolo Villaggio, Neri Perenti

Fotografia: Sandro D'Eva

Musiche: Bruno Zambrini

Montaggio: Sergio Montanari

Scenografia: Maria Stilde Ambruzzi

Arredamento: Patrizia Mancinelli

Costumi: Fiamma Bedendo

Durata: 108

Colore: C

Genere: COMICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: MARIO E VITTORIO CECCHI GORI PER PENTA FILM, CECCHI GORI GROUP TIGER CINEMATOGRAFICA, IN COLLABORAZIONE CON MAURO ALTISSIMI E CLAUDIO SARACENI PER MAURA INTERNATIONAL FILM

Distribuzione: PENTA DISTRIBUZIONE - CECCHI GORI HOME VIDEO

NOTE
- REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1993.
CRITICA
"Con il trascorrere degli anni il caro superfrustrato ha acquistato un maggiore spessore umano. Pur continuando a essere una specie di cartone animato che passa incolume attraverso ogni catastrofe è il personaggio simbolo del senso di inferiorità che si annida in tutti noi, da quando è pensionato Fantozzi ha tirato fuori una personalità più sfaccettata. Se un tempo gli spettatori si identificavano in lui per la nuvoletta che lo accompagnava in ogni circostanza ( e qui lo segue pure il giorno del funerale), oggi partecipano della sua inesauribile innocenza e della sua fanciullesca disponibilità alla vita. Strutturato in capitoletti, abilmente congegnati dagli sceneggiatori Benvenuti e De Bernardi con collaboratori Bencivenni e Saverni, e per la scorrevole regia di Neri Parenti, il film capitombola il ragionier Ugo di disavventura in disavventura finché gli annunciano sbagliando che è malatissimo. E' a questo punto che Fantozzi rivelando un insospettabile stoicismo mostra il profondo sentimento che lo lega alla trepida consorte Milena Vukotic, impareggiabile complice di un ispirato Paolo Villaggio nel gioco fra il riso e la malinconia." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa' 23 dicembre 1993)

"Non è facile dare un posto nella gerarcia dei valori a 'Fantozzi va in paradiso' . Personalmente continuo a preferire, tra le ultime fantozzate, 'Fantozzi va in pensione'. Qui la cattiveria della satira sociale lascia il posto alla malinconia esistenziale anche se alcune tra le 'gags' funerarie vanno a segno. Il tasso di buffoneria cresce nella seconda parte, specialmente nel capitolo di Cortina d'Ampezzo con le iperboli surrealiste e catastrofiche del salto del trampolino e della rotolante botte di birra. Villaggio lavora un po' troppo di lingua, ma ancora una volta non si può non elogiare la finezza della Vukotic: soltanto un'attrice del suo calibro saprebbe fare la moglie del ragioniere senza cadere mai nel ridicolo. Da godere anche l'esuberante Mazzamauro con le sue intonazioni alla Magnani e la sua vitalità plebea, degna erede delle migliori virtù dell'avanspettacolo. (Morando Morandini, 'Il Giorno', 28 dicembre 1993)