Exodus

GRAN BRETAGNA 2007
Moderna trasposizione del testo biblico dell'Esodo. L'uomo politico Pharoah Mann, ha trovato la soluzione ottimale per allontanare da Promised Land gli abitanti scomodi e invisi alla classe dominante. Disoccupati, drogati, deviati sessuali, criminali e minoranze etniche sono stati infatti spostati a Dreamland, una baraccopoli costruita all'interno di un Luna Park in disuso. Pharoah ha un figlio adottivo, Moses, che appena nato è stato ceduto alla ricca famiglia Mann con la garanzia di un futuro migliore per lui. Divenuto adulto, Moses scopre la verità sulle sue umili origini e decide di andare alla ricerca di sua madre Levi, una povera rom che vive a Dreamland. Giunto nel ghetto, Moses si trova coinvolto in un tafferuglio e per salvare una ragazza, Zipporah, uccide una guardia e viene ricercato dalla polizia. Nascosto nei meandri di Dreamland, Moses, ormai perfettamente integrato tra gli emarginati, a seguito del secco rifiuto di suo padre Pharoah di trovare una soluzione pacifica per abbattere le barriere tra i due quartieri, organizza una battaglia per liberare gli abitanti del ghetto.
SCHEDA FILM

Regia: Penny Woolcock

Attori: Daniel Percival - Moses, Ger Ryan - Batya Mann, Claire-Hope Ashitey - Zipporah, Anthony Johnson - Aaron, Delroy Moore - Jethro, Michael Tulloch - Yardman, Justin Smithers - Predicatore solitario, Matthew Smith - Dada, Bernard Hill - Pharaoh, Michelle Lam - Bo, Dritan Kastrati - Ali

Soggetto: Raffaele Passerini

Sceneggiatura: Penny Woolcock

Fotografia: Jakob Ihre

Musiche: Malcolm Lindsay

Montaggio: Brand Thumim

Scenografia: Christina Moore

Arredamento: Sara Aghdami

Costumi: Suzanne Cave

Effetti: Chris Watson, Jonathan Privett

Durata: 111

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 16 MM GONFIATO A 35 MM (1:2.35)

Produzione: ARTANGEL MEDIA, ARTS COUNCIL OF ENGLAND, CHANNEL 4 TELEVISION CORPORATION

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 64. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2007) NELLA SEZIONE 'ORIZZONTI'.
CRITICA
Dalle note di regia: "(...) Margate è una piccola città balneare nel Sud dell'Inghilterra, frequentata un tempo da villeggianti appartenenti alla classe operaia. Oggi la cittadina è diventata povera e le sue belle spiagge e i suoi alberghi fatiscenti sono quasi sempre vuoti. Un grande albergo è abitato da stranieri richiedenti asilo fuggiti da varie zone dilaniate dalla guerra, dal Congo all'Iraq. Questi rifugiati sono molto sgraditi agli abitanti del posto, che si sentono emarginati ed esclusi. (...) Quante persone dovremo uccidere prima di imparare che in fin dei conti la morte ci attende tutti?"