ESSERE DONNE

FELIX

GERMANIA 1988
Felix, un uomo immaturo, piantato da Traude, ha flirtato con Beate che ha poi tentato di uccidersi. Di tutto ciò e della propria vita si sfoga al telefono, nella casa rimasta vuota, con la cara amica Karin. Poi Felix se ne va sulle spiagge del Mare del Nord: qui incontra due disinvolte ragazze, dalle quali apprende le delizie e i vantaggi assicurati da una antica "posizione cinese". Appena rientrato ad Amburgo Felix consola, con chiacchiere e grossi gelati, una bella ragazza - Eva - in lacrime perchè abbandonata da una donna (che Felix addirittura conosce e vedrà fra le braccia di Eva). Successivamente durante notturni vagabondaggi tra birrerie e locali di attrazione, Felix segue una giovane donna: ma tutto ciò che essa intende offrirgli è un amore a tre con il suo compagno di vita. E Felix rientra infine nel suo alloggio. Angosciata gli sta telefonando Karin (lasciata da un certo Johannes), giusto mentre una chiave gira nella serratura: è quella di Traude che, a quanto pare, ci ha ripensato e torna al domicilio dell'amato.
SCHEDA FILM

Regia: Christel Buschmann, Helke Sander, Helma Sanders-Brahms, Margarethe von Trotta

Attori: Ulrich Tukur - Felix, Barbara Auer - Luci, Eva Mattes - Eva, Danuta Lato - Danuta, August Zirner - Marito Di Luci, Annette Uhlen - Susanne, Gabriela Herz - Gabi, Stefan Aust - Stefan, Eva Maria Hagen, Mario Soldo, Gerhard Olschewski, Sabine Kretschmar, Brigitte Obermayer

Soggetto: Christel Buschmann, Helke Sander, Helma Sanders-Brahms, Margarethe von Trotta

Sceneggiatura: Christel Buschmann, Helke Sander, Silvio Lahtela, Helma Sanders-Brahms, Margarethe von Trotta

Fotografia: Martin Gressmann, Mike Gast, Franz Rath, Frank Bruhne

Musiche: Christoph Willibald Gluck

Montaggio: Jane Seitz

Durata: 88

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI, 35 MM

Produzione: FUTURA FILM PRODUKTION (BERLINO)

Distribuzione: CHANCE FILM DISTRIBUZIONE (1989) - MULTIVISION

NOTE
- IL FILM E' COMPOSTO DAI SEGUENTI EPISODI: "ARE YOU LONESOME TONIGHT?" SCRITTO E DIRETTO DA CHRISTEL BUSCHMANN, "MUSS ICH AUFPASSEN?" SCRITTO (INSIEME A SILVO LAHTELA) E DIRETTO DA HELKE SANDER , "ER AM ENDE" SCRITTO E DIRETTO DA HELMA SANDERS-BRAHMS ED "EVA" SCRITTO E DIRETTO DA MARGARETHE VON TROTTA.
CRITICA
"Il teoremino, spaccato in quattro, non regge la prova del piacevole né dell'ideologico, ma piuttosto 'Essere donne' ('Felix' nell'originale) sembra una carrellata di luoghi comuni in cui si salva il professionismo militante della cinepresa (ma la staticità non è più una virtù ... ). E in cui si destreggia con paura e amore il simpatico protagonista Ulrich Tukur, alle prese con la sua città delle donne. Tutto molto detto, molto parlato, comiziato e poco vissuto." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 23 Novembre 1988)

"Nulla di antico, comunque, nello stile. Una vivacità di linguaggio, al contrario, che sembra restituirci gli anni più vividi del giovane cinema tedesco quando il disagio di vivere perfettamente si intonava a rappresentazioni ghiacce e nello stesso tempo convulse, come in 'Sotto il selciato c'è la spiaggia' di Helma Sanders-Brahms e in 'Sorelle' di Margarethe von Trotta: un quotidiano in cui la cronaca lascia spazi amplissimi ai personaggi, una oggettività che però sa scavare anche nei caratteri. Con delle immagini e dei ritmi, in ciascuno dei quattro capitoli, che pur con l'impronta di autori diversi, respirano ed esprimono sempre climi identici; di vivida compattezza. Come gli interpreti, del resto, a cominciare dal protagonista, Ulrich Tukur, un noto cantautore cui si debbono anche alcune canzoni di sfondo. Parte integrante del tessuto drammatico del film." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 16 Ottobre 1988)

"Nell'amore venir lasciati è straziante, un'esperienza che mette alla prova e insieme rivela la personalità: le 4 stimate registe tedesche, unite nel film scandito in 4 parti, scelgono l'abbandono come momento di verità d'un uomo che riassume in sé molte caratteristiche della cultura, dell'egocentrismo, dell'insensibilità, dell'ipocrisia maschile. (...) 'Certo può esistere il dolore senza amore, ma l'amore non è mai senza dolore' è la citazione medievale da Tristano e Isotta che conclude il film non riuscito, più velleitario che risolto, spesso tedioso, condizionato da un protagonista ininteressante." ('La Stampa', 23 Ottobre 1988)